
FIRENZE
Alla ricerca di strutture grandi che possano accogliere temporanemente un numero maggiore di migranti. Hotspot provvisori che consentano un’adeguata accoglienza. I posti nelle strutture deputate sono finiti. Quindi si cerca tra i grandi alberghi dismessi, tra le ex strutture ospedaliere che con qualche ritocco possano essere agibili. Il tempo è poco: è necessario trovarle in fretta perché gli arrivi sono continui. L’emergenza è emergenza. Non aspetta. L’intenzione è quella di scongiurare le tende. Ma se non si troveranno soluzioni potabili la fine sarà quella.
"Ormai non c’è più da programmare niente". Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, non si nasconde: l’emergenza migranti in Toscana è un dato di fatto. "Indubbiamente finora abbiamo avuto la capacità di accogliere i migranti con l’impegno dei Comuni – spiega il governatore – Ringrazio la prefetta che da Firenze ha svolto un ruolo di coordinamento importante", ma adesso i migranti "arrivano, e conseguentemente stiamo cercando in modo frenetico nuovi spazi per poter garantire un’accoglienza".
Il piano è quello di superare questo periodo di emergenza e poi progressivamente attivare "anche quelle forme di integrazione che passano da un lato dall’insegnamento della lingua e subito dopo dalla possibilità anche di trovare un lavoro", aggiunge il presidente della Regione.
"Certo è che non potevamo mai pensare a un esodo in massa dai Paesi dell’Africa così". Sul fronte dell’accoglienza, ha aggiunto Giani, "abbiamo sempre mantenuto fede a questa impostazione: i piccoli nuclei, l’integrazione diffusa, evitare strutture così precarie come possono essere le tende. Ma poi – continua – quando ci sono queste condizioni di emergenza è evidente che se arriva qualche spazio un po’ più grande non possiamo evitare di doverlo considerare, perché la priorità in questo momento è dargli un tetto".
iu