di Rossella Conte
Terza primavera nera consecutiva per il turismo fiorentino. Non sono bastati il 2020 di lockdown con lo strascico del 2021. Le aspettative di quest’anno sono crollate davanti al caro-benzina, al caro-bollette, al caro-energia, conseguenze anche del conflitto Russia-Ucraina. Per fortuna però le previsioni per la Pasqua sono positive.
Secondo il potente motore di ricerca di voli e hotel www.jetcost.it, le ricerche di voli (a cui non sempre seguono conferme) sono aumentate del 150%. E Firenze è diventata la quarta città più ricercata dai viaggiatori spagnoli e dai portoghesi, la quinta dai britannici, la sesta degli olandesi, la settima dei francesi e l’ottava dei tedeschi. Se aprile dunque si sta confermando mese in chiaroscuro per il comparto alberghiero fiorentino, diverso è il caso dei ponti di Pasqua e del 25 aprile che invece, al momento, stanno registrando prenotazioni oltre l’80%, essenzialmente grazie alla clientela italiana, sensibile ai costi e incline al last minute, per cui i tassi di occupazione potranno ulteriormente aumentare. E’ quanto emerge da un’indagine Cna Turismo Firenze, la cui responsabile Paola Lorenzini spiega: "Gli stranieri mancheranno: dal turismo asiatico a quello statunitense, molto attento all’evolversi della situazione ucraino-russa passando per quello australiano. Una boccata d’ossigeno per un comparto stremato che, fino a questi giorni, ha potuto contare solo su un tasso di occupazione variabile tra il 30 e il 50% nonostante politiche dei prezzi stracciati. Dopo due anni di crisi c’è bisogno di interventi. Basti pensare che la Toscana è la prima regione d’Italia per numero di domande d’incentivo presentate dal comparto turismo (856 su 7.415 totali), per un totale di 244.459.521 euro dal 28 febbraio al 30 marzo".
Cosa occorre? "Contributi a fondo perduto senza vincoli - prosegue Lorenzini -, se non quello dell’esser parametrati alle perdite subite, credito agevolato, decontribuzione fiscale e normative speciali per le città d’arte". Paola Migliosi, presidente Conguide Confcommercio Firenze, conferma: "Iniziamo a intravedere i primi movimenti ma si tratta di visitatori giovani, fai-date, attenti alle spese e che difficilmente si servono di una guida turistica".
In città comunque si iniziano a respirare timidi segnali di ripresa. "Dopo due anni di lockdown – dice Lapo Cantini, responsabile Confesercenti Firenze - stanno tornando le gite scolastiche. Sono presenze che creano un indotto significativo soprattutto per attività alimentari, somministrazione, gelaterie, pubblici esercizi, souvenir, un po’ meno per abbigliamento, pelletteria, oreficeria che naturalmente necessitano di un budget di spesa diverso e più alto". "Difficile fare delle previsioni – conclude Tiziana Paoletti, responsabile Confartigianato guide turistiche -, in ogni caso abbiamo ripreso a lavorare anche se niente a che vedere con i numeri che registravamo prima dell’emergenza. In questo momento in città ci sono soprattutto italiani e sono tornati gli studenti".