
di Niccolò Gramigni
FIRENZE
"Le tramvie costituiranno sempre di più la struttura portante del Tpl" e quindi sono un elemento positivo così come la ‘smart city control room’ ma lo stesso non si può dire sullo Scudo Verde "le cui finalità sono comprensibili ma che andrà a ampliare le disparità, anche nell’area metropolitana, fra le aree servite da reti di trasporto su sede propria, ferrovia e tramvie, e le altre". Sul Piano operativo gli ordini professionali – architetti, ingegneri, geometri, agronomi, periti industriali, periti agrari e dei geologi – usano bastone e carota. E, nell’inviare le osservazioni al sindaco Dario Nardella, fanno un ragionamento complessivo. Con una importante precisazione: la finalità è costruire, non distruggere e, nonostante qualche critica politica, la parola d’ordine nel fare il documento è stata ‘equilibrio’. Tra le critiche c’è la norma "di un bagno ogni 30 mq di superficie edificata o edificabile", un’idea che "desta perplessità" a tal punto che nelle oltre 30 pagine del documento si chiede chiaramente "di cassare tale norma".
Per i servizi igienici risulta evidente che, anche in un appartamento inferiore a 60 metri quadrati, possono servire due bagni, magari per la badante o per un figlio". I presidenti Andrea Crociani, Giancarlo Fianchisti, Matteo Parisi, Alessandro Trivisonno, Denni Scarpina, Lorenzo Venturini e Riccardo Martelli fanno riferimento anche al rapporto passato-futuro: "Sorprende – si legge nelle osservazioni - come dalla seconda metà del ‘900 abbia preso definitivamente campo una visione statica della città, tutta rivolta a celebrare e sfruttare i fasti del passato, perdendo la spinta creativa e la capacità di innovazione che storicamente hanno fatto la grandezza del nostro contesto urbano". C’è poi il tema degli affitti: "Sarebbe ragionevole individuare una specifica destinazione d’uso per gli affitti turistici, sia per la corretta regolazione pubblica sia per la disciplina nei regolamenti condominiali. La limitazione dei frazionamenti e del numero dei servizi igienici hanno scarsa incidenza sul fenomeno, mentre possono essere controproducenti per il mantenimento della residenza stabile nelle aree centrali". Importante il passaggio relativo agli impianti fotovoltaici.
Gli ordini promuovono il Comune ma si chiede di più (probabilmente anche in termini di rapporti con la soprintendenza): "Il Comune propone importante semplificazione dei procedimenti. Ciò nonostante permangono ancora dei vincoli che limitano fortemente la possibilità di installare pannelli fotovoltaici, soprattutto nelle aree a vincolo paesaggistico che rappresentano la maggior parte del territorio comunale. Pur nel pieno riconoscimento del valore storico e paesaggistico del nostro territorio e condividendo gli obiettivi di tutela derivanti, si ritiene che alcune delle limitazioni vigenti possano essere superate senza abbassare il livello di protezione del paesaggio, ma al contempo rimuovendo i vincoli che limitano la diffusione del fotovoltaico. Il Comune dovrebbe prevedere opportuni strumenti perequativi per tutte le persone che, volendo accedere al fotovoltaico, non possono farlo per la presenza di vincoli".
Dal punto di vista della risorsa idrica, infine, gli ordini parlano di "occasione persa" in riferimento al fatto che "non si riscontrano studi specifici sullo stato qualitativo e quantitativo della falda di Firenze".