Gli auguri della marchesa a Carlo "Porterà modernità nel regno"

Bona Frescobaldi: "Rispettiamo il dolore dei reali, io e mio marito Vittorio non andremo ai funerali di Stato". E sull’amico appena diventato sovrano: "E’ adatto al ruolo e un antesignano sui temi ambientali"

di Paolo Chirichigno

"No, non andremo a Londra per i funerali di Stato. Io e la mia famiglia intendiamo rispettare il grande dolore dei reali d’Inghilterra e siamo loro vicini". Bona Frescobaldi il giorno dopo il D-Day, la morte della Regina Elisabetta II d’Inghilterra, dedica un pensiero denso di stima e affetto verso il nuovo re, Carlo III. A unire la famiglia Frescobaldi alla casata reale ci sono rapporti di quasi 700 anni, e un legame stretto di amicizia tra Bona, il marito Vittorio e il principe, oramai re, Carlo.

Guardando all’oggi la marchesa Frescobaldi esprime il suo augurio a Carlo: "A lui la madre lascia un posto importante e se vogliamo anche ingombrante per un figlio, ma ce la farà, ne sono certa. E’ una persona sensibile - dice Frescobaldi - e porterà un esempio di attualità e modernità soprattutto su certi temi, come il rispetto per l’ambiente. Se vogliamo, Carlo lo possiamo infatti definire come un antesignano sui temi climatici e ambientali. Ho fiducia in lui". I ricordi di Bona Frescobaldi si affollano nella mente. A Lady Radio ha detto: "Carlo è la persona adatta a ricoprire questo ruolo in questo preciso momento storico. Ripeto, la sua sensibilità per l’ambiente ne è la dimostrazione. Il suo discorso di Glasgow alla presenza di Greta è emblematico, così come il libro in parte scritto da lui che ho avuto il piacere di ricevere in dono".

Tra le passioni del nuovo re d’Inghilterra c’è l’olio dei Frescobaldi e la passione per i paesaggi della campagna toscana. Il legame con Carlo d’Inghilterra si è rafforzato già nel 1985 quando con Lady Diana arrivò in Italia per il suo primo viaggio ufficiale. A Firenze la coppia reale fu ospite nella Villa La Pietra di Sir Harold Acton, il grande storico dell’arte e collezionista amico comune. In onore del principe del Galles e della moglie, i Frescobaldi organizzarono una colazione nella loro villa di campagna.

Nei giorni fiorentini Carlo e Diana ammirarono il Duomo con la cupola del Brunelleschi, la basilica di Santa Croce, gli Uffizi, Palazzo Pitti e l’abbazia di San Miniato al Monte e i coniugi Frescobaldi furono sempre, unici, con loro. "Ero eccitato dall’idea di vedere Firenze" scrisse poi Carlo nei suoi diari. E da allora Bona e Vittorio Frescobaldi sono stati i soli aristocratici italiani ricevuti regolarmente a Buckingham Palace. L’ennesimo segnale di un legame profondo e senza tempo.

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