Giustizia tributaria, riflettori sulla riforma

Introdotto dal procuratore capo Creazzo il seminario all’Educandato di Ss. Annunziata con avvocati, commercialisti e geometri

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di Sandra Nistri

Il discorso di saluto del procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, l’ultimo prima di lasciare il suo incarico in terra fiorentina, ha aperto ieri mattina il seminario di studio sulla "Giustizia tributaria tra se, quando e come di una riforma annunciata", nella splendida cornice della villa del Poggio Imperiale, sede dell’Educandato Statale della SS. Annunziata. Una giornata, patrocinata dal consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria, dagli ordini degli Avvocati, dottori Commercialisti ed esperti contabili, e Geometri della Provincia di Firenze, che ha visto confrontarsi rappresentanti del mondo della giustizia tributaria, avvocati ma anche commercialisti ed esperti contabili nell’approfondimento di diversi aspetti: fra l’altro quello, molto dibattuto, dell’introduzione, prevista dalla riforma, del giudice professionale a tempo pieno al posto dell’attuale apparato delle Commissioni Tributarie.

Novità su cui Creazzo ha fatto trapelare qualche perplessità: "Penso – ha spiegato – che sia un peccato perdere il confronto tra i vari bagagli culturali, i vari punti di vista. Uno dei punti di forza era la possibilità di porre a confronto giudici togati e commercialisti e avvocati. Considero l’onorarietà un valore anziché un difetto perché, creando un giudice professionale, ci saranno ingessamenti e una tabellarizzazione che può provocare un irrigidimento". Creazzo, in partenza per il nuovo incarico nella Procura dei Minori di Reggio Calabria, ha anche espresso l’auspicio, "visto che la riforma pare ineluttabile" di "una disciplina transitoria per assicurare il ricambio senza eccessivi traumi" e qualche riserva sul nuovo limite di pensionamento ai 70 anni di età, allineato alle altre magistrature, per i giudici tributari.

Fra i saluti iniziali anche quelli del vice presidente dell’Ordine degli avvocati di Firenze Gianluca Gambogi, di Patrizia Pompei presidente del Tribunale delle Imprese, di Milena Mazzoli vicepresidente dell’Educandato e del consigliere Marzio Bracciotti, di Marcello Innocenti per l’Ordine dei Dottori Commercialisti e Esperti contabili di Firenze. L’annunciata riforma, tra l’altro, avrà profonde ripercussioni sul mondo ‘economico’ perché i laureati in Economia non potranno diventare magistrati e solo la laurea in Giurisprudenza consentirà l’accesso ai concorsi. Tra gli argomenti trattati nelle tre sessioni, prima delle conclusioni, oltre all’introduzione della figura del giudice professionale, anche quelli del "processo tributario in Cassazione fra prospettive di riforme nel PNRR e misure organizzative interne" e del processo telematico che, dopo la complessa fase dell’emergenza sanitaria, si avvia a costituire il nuovo modello processuale. "Dal seminario – commentano il presidente dell’Educandato Giorgio Fiorenza e Raffaele Cerniccola già Avvocato generale della Corte di Cassazione- uscirà un contributo di lavoro che sarà inviato alle commissioni Affari Costituzionali, Giustizia e Finanze della Camera e del Senato partendo dai dettami degli articoli 53 e 111 della Costituzione".

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