Testata choc a una maestra: "Insegnanti costrette a farsi l'assicurazione"

Allarme dei sindacati dopo il caso dell’insegnante picchiata da un bambino di 7 anni

La situazione nelle scuole è preoccupante: ci sono addirittura insegnanti costretti a stipulare assicurazioni

La situazione nelle scuole è preoccupante: ci sono addirittura insegnanti costretti a stipulare assicurazioni

Firenze, 29 ottobre 2018  -  Presi  a testate o a ’seggiolate’, aggrediti, minacciati, morsi. La situazione nelle scuole è sempre più preoccupante, tant’è che ci sono addirittura insegnanti costretti a stipulare assicurazioni personali per tutelarsi. La ‘testata choc’ a una maestra della primaria Santa Maria a Coverciano ha squarciato un velo su un mondo di soprusi, violenze e intimidazioni che vede come vittime proprio gli insegnanti.

Succede spesso che i genitori si rifiutino di far certificare il figlio, che così resta - pur con tutti i suoi problemi - privo di insegnante di sostegno e di educatore. «La situazione è sempre più complicata - sospira Claudio Gaudio, segretario Cisl scuola -. Esistono casi limite in cui l’insegnante, da solo, è costretto fisicamente a ‘placcare’ un ragazzo, finché non gli passa la crisi». Esplosioni di violenza, reazioni incontrollate, crisi epilettiche. A scuola succede di tutto. Giorni fa, il bimbo di una primaria ha strappato dalle pareti tutti i lavoretti dei compagni. Raptus e comportamenti che evidenziano grosse problematiche. Ma sempre più di frequente le famiglie non riescono ad accettare il disagio del proprio figlio, che dunque non può ottenere quella certificazione necessaria per avere il sostegno.

I sindacati  raccontano addirittura di una famiglia di medici, che si ostina a non vedere i problemi di cui soffre il proprio bambino. Per mamma e papà, quel ragazzino è solo iperattivo. Così, le maestre si trovano, da sole, a fronteggiare situazioni più grandi di loro. «Se ai disagi latenti e diffusi, magari non certificabili, sommiamo i sempre più frequenti ‘casi limite’, capiamo facilmente le difficoltà patite ogni giorno da chi siede in cattedra», dice Gaudio. Non solo.

«Ci  s'è messa anche la normativa, che ha stabilito regole più stringenti per certificare gli alunni - fa presente Paola Pisano della Cgil -. Soprattutto alle superiori, i casi di disagio diventano ancora più pericolosi. Sappiamo di docenti sottoposti a vessazioni, che rischiano la propria incolumità. Nonostante questo, però, si continua a non investire sulla disabilità». Nella primaria fiorentina, sono stati oltre 600 i posti dati a supplenza sul sostegno. 400 all’infanzia. A un organico insufficiente, si somma poi il problema che solo il 20% dei prof ha la specializzazione, dato che i corsi non vengono organizzati. Un disastro. Amplificato poi dalla miopia di certi genitori, che appunto rifiutano la certificazione. In questo caso, il preside dovrebbe trovare il coraggio di attivare i servizi sociali. Ma non è facile. Così, quando la situazione si fa grave, scattano ‘protocolli impliciti tra gli insegnanti’: un docente placa come può lo scatto di violenza, mentre un altro porta fuori gli altri, che a questo punto vengono però privati del diritto all’istruzione.

Elettra Gullè

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