Giani va alla guerra per l’autonomia "Non si fa la scuola del merito coi tagli"

Il Governatore: "Sono contrario, pronto a resistere a Roma"

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"Faremo di tutto per mantenere l’autonomia degli istituti scolastici, ho intenzione di resistere a un governo che per migliorare la scuola comincia con gli accorpamenti: sono assolutamente contrario". Il governatore toscano Eugenio Giani è sul piede di guerra. Con lui le regioni guidate dal centrosinistra. Anche se la norma sul dimensionamento scolastico è contenuta nell’articolo 99 della nuova legge di bilancio, "noi chidiamo di fare retromarcia, non intendiamo assecondare quest’idea che rischia di far perdere un pezzo dell’identità a tante scuole storiche".

Giani entra anche nel dibattito fiorentino sull’accorpamento dei due licei classici Galileo e Michelangelo "che rappresentano la nascita della formazione, sono istituti storici che hanno provveduto all’istruzione di intere generazioni di classi dirigenti e di personalità d’assoluta eccellenza", incalza il presidente della Regione. In particolare il Galileo si lega alla legge delle guarentigie, un provvedimento legislativo del Regno d’Italia, promulgato il 13 maggio 1871, che regolò i rapporti tra lo Stato e la Santa Sede: "era un convento trasformato in scuola laica con l’Unità d’Italia per far studiare tutti".

La battaglia delle regioni di centrosinistra rischia di essere velleitaria. Perché il provvedimento è legge. E difficilmente si farà retromarcia. L’assessora regione all’istruzione, Alessandra Nardini sta lavorando al piano. Ha incontrato proprio nei giorni scorsi il ministro Giuseppe Valditara. "Al quale ho espresso la nostra contrarietà chiedendo proiezioni precise sui numeri: devo dire che siamo molto preoccupati per questa situazione", dice Nardini.

L’assessora ha convocato i sindacati Cgil, Cisl e Uil scuola e i rappresentanti degli enti locali Anci (con Sara Funaro, responsabile del settore scuola in Toscana) e Upi ( con il presidente toscano Gianni Lorenzetti). " A loro ho chiesto di farsi sentire con i livelli nazionali e di mobilitarli su questo tema che non ci lascia tranquilli già che la previsione ora è sostenuta da una legge", si accalora Nardini.

"La scuola del merito parte con i tagli – affonda l’assessora – Non mi sembra una grande strada".

Ilaria Ulivelli

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