Giani-Ferrovie, nervi tesi "Pronti alle sanzioni"

Il governatore è su tutte le furie per i ritardi annunciati sull’Alta velocità "Interverremo su altri fronti in caso di accordi disattesi". L’affondo dei sindacati

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Dente per dente. Il governatore Giani non molla sulla Tav e sui ritardi annunciati da Ferrovie. E’ pronto a rilanciare sulla via delle sanzioni.

La delusione dopo l’incontro avuto martedì coi vertici di Fs e Rfi è tanta, ma altrettanto forte è la determinazione a mettere alle corde il gruppo. "Non abbiamo altri strumenti rispetto alla definizione di cronoprogrammi certi sui quali nel momento in cui non li abbiamo porremo sul tavolo nazionale anche altri aspetti – spiega – ma ci ho lavorato e ho capito che qualcosa possiamo fare. D’ora in avanti in tutti i protocolli e gli accordi di programma se non vengono rispettati i tempi, prevederemo fra le clausole delle sanzioni nei confronti delle realtà operative di Fs. Ad esempio nei confronti di Trenitalia, a cui diamo 300 milioni all’anno per il trasporto pubblico locale su ferro".

Pertanto – ammonisce – nella delusione rispetto allo slittamento degli impegni mettiamo le carte sul tavolo e questa volta diremo carta canta. Se non vengono rispettati questi impegni ci muoveremo di conseguenza coi contratti che abbiamo con Ferrovie dello Stato in altri settori".

E soffia vento di tempesta anche sul fronte sindacale. "Dopo decenni di attesa, 800 milioni spesi per la realizzazione del “camerone” della futura stazione Foster e continui rinvii con cadenza semestrale – scrive Franco Fratini della Fit Cisl – apprendiamo dell’ennesimo rinvio, da parte di RFI, nell’inizio dei lavori del sotto attraversamento in AV di Firenze. La lunga cronistoria degli ultimi due anni, ci racconta di lavori che dovevano ripartire nel gennaio 2021, di un incontro del maggio dello scorso anno fra il governatore Giani, l’assessore Baccelli e l’Ad di RFI, Vera Fiorani, dove fu annunciato settembre 2021 come data certa della ripartenza, poicslittata a gennaio 2022.

“Settembre 2022 sarà la data certa”, questa l’assicurazione che alla presenza del Ministro Giovannini, venne data dall’ad Ferraris al presidente Giani e al sindaco Nardella".

Ma Fratini affonda il coltello: "Ormai è chiaro, stiamo certificando l’inconcludenza delle nostre istituzioni e della politica toscana, il progressivo abbandono e il disinteresse del Gruppo FSI verso la nostra regione. Disinteresse che la Fit Cisl riscontra da molti anni e che, da sempre, denuncia alla politica toscana". "Abbiamo fatto – insiste il segretario – e continueremo a fare tutto quello che sindacalmente è fattibile, ma è indubbio che la vera partita su questi temi la giocano le nostre istituzioni e la politica del territorio. Sono loro che hanno il pieno mandato dai cittadini dalla Toscana a rappresentarli; allora, che lo facciano e lo facciano al meglio. Crediamo che sia arrivato il momento di approcciare i vertici di Fsi in altro modo. Gli accordi vanno rispettati e gli impegni mantenuti, la Toscana non può essere penalizzata in alcun modo dal gruppo Ferrovie".

Pa.Fi.

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