Firenze, 21 luglio 2023 – “Liberate quelle galline, toglietele da quella scatola e ponete fine a quella sofferenza. Ma non sentite quanto si lamentano!". La denuncia, con più segnalazioni degli spettatori, è arrivata alla Procura, che subito ha inviato le guardie zoofile al Forte Belvedere, dove è in corso la mostra ‘Melma’ dell’artista trevigiano Nico Vascellari, ‘colpevole’ di quella tortura con una sua opera in esposizione. Ma quando ieri mattina gli agenti hanno aperto la scatola incriminata da cui arrivava tutto quel chiocciare, ecco la sorpresa: all’interno c’era solo un meccanismo registrato che produceva il verso delle galline. Interdette e meravigliate, le guardie si sono persino scusate, spiegando che loro, pennuti o non pennuti, in ogni caso dovevano fare un verbale d’accertamento. L’installazione si intitola proprio ‘Tre, quattro galline’, e oltre ad aver già fatto discutere, ha anche vinto il prestigioso premio della Fondazione Pino Pascali, che ha prodotto e acquistato l’opera esposta al Forte Belvedere, a cura di Sergio Risaliti. L’intento è ingannare chi guarda? No, ma ha proprio quello di suscitare sdegno, di sensibilizzare le persone su quale sia la vita delle galline di cui mangiamo le uova.
Il pubblico si trova davanti una scatola colorata, con dei grandi occhi disegnati sui bordi. Dall’interno escono a ripetizione gli stessi suoni che fanno le galline ovaiole nelle gabbie di contenimento, con dimensioni identiche a quelle dei pennuti in batteria, con tanto di fori in cima da cui escono persino le piume bianche. L’installazione è azionata da un meccanismo animatronico, e il messaggio è chiaro: denunciare gli allevamenti intensivi che in nome del profitto se ne fregano del rispetto degli animali.
“Mi dispiace per la denuncia a Muse, organizzatore della mostra, ma l’opera tenta di fare quello - spiega Nico Vascellari -: suscitare una reazione rispetto a una condizione di vita molto reale, perché le galline in allevamento vengono costrette in scatole così. La loro sofferenza è tale che gli allevatori tagliano loro gli artigli perché in spazi così ristretti impazziscono e possono diventare aggressive".
Nico Vascellari, vegetariano fin da quando aveva 15 anni e per lungo tempo persino vegano, ha preso il pollame per estendere però la riflessione in generale a come l’uomo si rapporti con gli animali. Tante le segnalazioni ricevute al suo studio e sui social da parte di spettatori e di associazioni animaliste che chiedevano spiegazioni sulla mostra al Forte Belvedere. Ma evidentemente non sono bastate e sono dovute intervenire le guardie zoofile. "Per me è interessante che la reazione sia forte e che qualcuno possa aver avuto una presa di posizione decisa – continua l’artista –. Certo, se io pensassi che lì dentro ci sono davvero delle galline, prima di andare a denunciare, avrei aperto la scatola per farle uscire, per poi rendersi conto che si è danneggiato un’opera d’arte. Però bisogna rischiare quando si crede in un ideale".