Da un luogo di dolore un messaggio di speranza, di condivisione e di pace. Sono ormai ventuno anni che l’associazione Archivio Zeta trasforma il cimitero militare germanico della Futa in spazio teatrale. Al di là di ogni singolo successo, dai tragici greci riportati all’essenziale fino a linguaggi contemporanei, la compagnia di Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni propone quest’anno la terza e ultima parte del progetto triennale dedicato a “La montagna incantata“ in occasione del centenario dalla pubblicazione del romanzo di Thomas Mann. "Un lungo appassionato viaggio in questo straordinario romanzo che continua a parlarci, dall’inizio del secolo scorso, con dolorosa ironia, di malattia e guerra": spiegano da Archivio Zeta. Ogni pomeriggio alle 18, fino al 18 agosto, gli spettatori vengono presi per mano all’ingresso del Cimitero militare tedesco e accompagnati in una complessa azione teatrale in relazione all’architettura del camposanto, il più grande sacrario tedesco della seconda guerra mondiale presente in Italia.
Con la drammaturgia e la regia degli stessi Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, che si avvalgono della partitura musicale di Patrizio Barontini, gli attori si muovono in un percorso "che propone uno spaesamento storico – rappresentare il graduale sprofondamento di un’intera generazione nella prima guerra mondiale in un luogo tragico della seconda guerra mondiale che ospita oltre 30.000 giovani caduti. Un esperimento che conduce il pubblico a cogliere la dimensione europea di questa grande cattedrale di parole in un paradossale gioco di specchi tra la memoria del ‘900, le nostre malattie, le nostre guerre": come si legge nel sito internet ufficiale dell’associazione, fondata nel 1999 da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, autori e produttori indipendenti di lavoro culturale, che hanno studiato e lavorato fra gli altri con Luca Ronconi, Marisa Fabbri e Danièle Huillet. Nel 2023 il progetto Teatro di Marte – Vent’anni di teatro al cimitero militare germanico del passo della Futa è risultato tra i progetti speciali finalisti del premio Ubu.
Biglietti con prenotazione obbligatoria direttamente sul sito di Archivio Zeta, www.archiviozeta.eu
Duccio Moschella