
Omicidio suicidio a Brozzi, i funerali
Firenze, 14 marzo 2017 - «SIAMO sconvolti ma nessuno si attribuisca la colpa di questa tragedia. Solo Dio può conoscere i pensieri e le paure di quel momento. Certo, sarebbe stato confortante se qualcuno avesse fermato quella mano...».
Voce ferma e occhi bagnati dal dolore. Nell’omelia di don Jozef c’è l’ombra del perdono per quel grilletto che ha fatto a brandelli tre vite. Ma anche il rimpianto, ricacciato in gola, per aver conosciuto da vicino, la mano che l’ha premuto. Il rimpianto di un rione, Brozzi, che ieri ha inondato la chiesa di S. Martino per i funerali di Guerrando Magnolfi, Gina Paoli e della loro figlia Sabrina. Tre vite alle quali Guerrando ha messo fine il 4 marzo a colpi di fucile, trasformandole nelle tre bare, abbracciate ieri da un centinaio di persone.
Fra loro in prima fila vicino ai familiari delle vittime, anche il sindaco Dario Nardella, gli assessori Sara Funaro e Federico Gianassi e il presidente del Q5, Cristiano Balli. Tutti hanno pianto una lacrima in più pensando che ieri, Sabrina avrebbe compiuto 45 anni. «Nessuno – ha continuato il parroco – può sapere cosa c’era in quei cuori. Questa tristissima circostanza deve essere stimolo perché ci sia più ascolto nella condivisione della vita, simili episodi sono colpa di una struttura sociale sempre più indifferente. Non è il caso di Sabrina. Dio, per lei, ha scelto la qualità della vita non la quantità».
«E allora perché..?» singhiozza una delle amiche storiche dei Magnolfi col fantasma stampato in testa di quando, Sabrina, 40 anni fa, ‘scorrazzava’ con il suo triciclo rosso per Brozzi. L’abbraccio alla famiglia è arrivato anche da Palazzo Vecchio che ha pagato le spese del funerale. Ma anche di far sentire la sua voce dall’altare, dove il sindaco ha preso la parola. «Questo – ha detto Nardella – non è il momento della rabbia ma un giorno di compassione per una morte cruenta che lascia molti interrogativi». Poi l’applauso. L’ultimo prima del viaggio al cimitero di Brozzi. Quel camposanto dove Guerrando aveva lavorato per 30 anni come guardiano, vivendo con Gina e Sabrina nella colonica a fianco.