Il funerale di Emanuele Novi, morto a 26 anni in un incidente: "Eri un esempio positivo"

Tanti ai funerali del giovane morto in moto lunedì notte. Don Bani: "Ha vissuto senza sprecare un attimo"

Il funerale di Emanuele Novi (foto Germogli)

Il funerale di Emanuele Novi (foto Germogli)

Sesto Fiorentino (Firenze), 22 settembre 2022 - Un silenzio tangibile. L’ultimo saluto a Emanuele Novi, il ragazzo di 26 anni morto lunedì sera a Calenzano in un incidente in moto tra via Pertini e via Giusti, è stato caratterizzato dalla compostezza, nonostante il dolore atroce, palpabile. La Pieve di San Martino, dove è stato celebrato il funerale, era stracolma e in molti erano assiepati fuori, sul sagrato, in attesa dell’uscita del feretro, per dargli un ultimo saluto. Tantissimi gli amici del giovane, in lacrime, che si sono consolati a vicenda e hanno abbracciato gli straziati genitori. Tutti insieme per ricordare un ragazzo che viveva intensamente i suoi giorni, al 110%: "La parola di Dio – ha detto il pievano don Daniele Bani che ha celebrato le esequie – ci pone di fronte a questa contraddizione perché in noi c’è un grande desiderio di vita eppure sperimentiamo di essere terra e fango, di essere fragili".

Nel suo discorso anche una citazione ‘cinematografica’, tratta dal finale di "Salvate il soldato Ryan" di Spielberg con il capitano John Miller interpretato da Tom Hanks che, poco prima di morire, fa un appello al soldato salvato perché, da quel momento in poi, si meriti quanto è stato fatto per lui: "Credo – ha detto don Daniele – che la vita di uno come Emanuele, vissuta senza sprecare un attimo, dica a voi che ci siete proprio questo: meritatevelo".

"Quando vedo morire un giovane – ha continuato – io che ho percorso già un tratto di strada in più rispetto a lui, mi sento in colpa: quasi tutti noi, da giovani, abbiamo fatto qualche sciocchezza, abbiamo avuto malattie, abbiamo vissuto vicende difficili, ma oggi siamo qui e non possiamo spiegare perché. Ecco non ho altre risposte da darvi se non: meritiamocelo e non sprechiamo neppure un attimo".

Poi è arrivato il ricordo degli amici: "Tu volevi lasciare un segno – ha detto uno di loro – e un segno lo hai lasciato, ma non è certo quello che avremmo desiderato. Ti promettiamo che porteremo avanti i tuoi progetti, e i tuoi tanti sogni". Quindi è stata la volta della cugina, che in lacrime ha ricordato le loro differenze caratteriali: "Io e te siamo sempre stati l’esatto contrario: io ero sempre quella che si lamentava di tutto, quella negativa, tu invece vedevi sempre tutto positivo". Poi al termine della Messa, all’esterno della Pieve, l’ultimo ciao a Emanuele con i palloncini bianchi lasciati volare in cielo.

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