"Siamo tutti con Sara. Compatti. Crepe nelle rete? No, anzi...". Il mantra rassicurante dei vertici dem somiglia a un ordine di scuderia: sono giornate chiave, è vietato scomporsi. Pena il deragliamento dai binari – non del tram stavolta (che pure resta faccenda spinosa nei giorni bollenti del pre-voto) – ma del rush finale, fianco a fianco, contro il treno-Eike che viaggia più forte di quanto un candidato del centrodestra abbia mai fatto a queste latitudini.
Il Pd è ancora intento a togliersi di dosso le scorie del serrato confronto di giovedì sera, organizzato da La Nazione in un Palacongressi satollo di fiorentini. Sara Funaro, penalizzata da un’effettiva avversione di gran parte della platea (nove candidati rivali e un fisiologico risentimento, classico scotto da pagare per chi rappresenta il governo uscente, di qualsisi colore sia, i motivi) non è riuscita a ’bucare’ con i suoi messaggi.
Interrotta più volte dalla platea – agitatissimo il drappello dei pro-Palestina – rimpolpata dai vivaci sostenitori della defenestrata Cecilia Del Re, dai fan di Schmidt e, in ultimo, dai rumorosi ultras dei civici, Marrazza di RiBella Firenze su tutti (senza dimenticare i No Nato), la candidata dem ha sofferto pur tenendo la barra dritta.
Ma nel partito il nervosismo è rimasto mentre agli addetti ai lavori non sono sfuggite le defezioni di tanti, troppi, big. Il sindaco Dario Nardella non c’era, ma la sua – posizione ufficiale – è stata una scelta ponderata per ’non oscurare Sara in alcun modo’. Non c’era il governatore Eugenio Giani che però prova a distendere gli animi. "Ero a Incisa con trecento persone. – spiega – D’altronde c’è una campagna elettorale in corso, ci sono 183 comuni al voto in Toscana, e tutta la macchina del Pd è in movimento. Sara lasciata sola? Assolutamente no, anzi siamo tutti con lei, io stesso l’ho accompagnata davanti a 150 persone alla Nave a Rovezzano poche ore fa. Dirò di più: il suo consenso sta crescendo, anche perché lei ha una strategia e una visione di città, mentre da parte degli altri c’è una povertà di contenuti assoluta".
Di "partito assolutamente coeso" parla il segretario cittadino Andrea Ceccarelli, assente giovedì ma solo per motivi familiari. Ceccarelli, politico di lungo corso, non gioca certo a nascondino: "C’è una campagna elettorale, un po’ di agitazione è normale ma, ripeto, c’è grande fiducia e tranquillità".
Cristina Giachi, esponente di spicco del Pd fiorentino e consigliera regionale era invece, insieme al collega Andrea Vannucci, regolarmente in Sala Rossa, Così come c’erano l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio, che scorta Funaro dal primo giorno della discesa in campo, e il parlamentare Federico Gianassi. "Sara non ha avuto un sostegno forte dal pubblico? Beh, posso assicurare che la rete c’è e di sostenitori ce n’erano tanti, – dice Giachi – magari la questione è un’altra. Forse l’elettore del Pd è più moderato e attento rispetto ad altri che preferiscono urlare anziché ascoltare le proposte degli altri...".
Emanuele Baldi