"Frazioni di frontiera discriminate"

La divisione di alcune zone fra diverse amministrazioni comunali non consente opere pubbliche omogenee

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di Manuela Plastina

Alcune frazioni di Bagno a Ripoli sono condivise con altre amministrazioni comunali. Tra queste c’è Sorgane, un quartiere storico che negli ultimi anni ha avuto un rinnovato sviluppo e nutre grandi ambizioni. Proprio sulle "ambizioni" dei cittadini di Sorgane, siano residenti ripolesi o fiorentini, puntano alcuni consiglieri dei due Comuni: Sonia Redini di Cittadinanza Attiva di Bagno a Ripoli con Dmitrij Palagi e Luigi Casamento, rispettivamente consiglieri di Palazzo Vecchio e del quartiere 3 per Sinistra Progetto Comune, hanno organizzato un primo incontro pubblico per martedì 24 gennaio alle 21,15 al circolo "Centro sociale Sorgane".

"Son stati gli stessi cittadini a raccontarci i problemi quotidiani – spiega Redini –. Vista la divisione in due della zona, è giusto lavorare insieme per dare risposte e soprattutto ascoltare". L’assemblea pubblica vuole "mettere a fuoco le esigenze della residenza, cercando anche le potenzialità che potrebbero svilupparsi grazie ad investimenti e altre politiche pubbliche".

Non si tratta solo di ipotesi: la giunta regionale a settembre ha approvato un finanziamento da ben 10 milioni di euro nel bando per la rigenerazione urbana del Fesr 2021-2027: puntano a cambiare il volto in versione green di Sorgane, solo però nella parte ripolese. Eppure i confini comunali sono labili, a volte dividono in due anche certe abitazioni. "Un finanziamento del genere è una risorsa per tutta la zona, non solo quella sotto un Comune – dice Redini –. Bisogna e si può lavorare insieme per Sorgane".

"C’è la necessità di parlarsi fra amministrazioni, per ridare identità ai nostri luoghi, migliorare la qualità della vita, sostenere e rivitalizzare il tessuto sociale – confermano Palagi e Casamento –. Iniziamo dal basso con cittadinanza, costruendo rinnovate ambizioni comuni". Le istanze che emergeranno dall’incontro, promettono i tre consiglieri, saranno portate nei rispettivi consigli comunali. Ma si tratta solo del primo passo: "Ci occuperemo anche di Ponte a Ema, altra frontiera amministrativa divisa tra i due Comuni". Perché, sottolineano, le "periferie condivise" tra due amministrazioni comunali, non debbano finire per essere trascurate da entrambe.

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