Forteto, risarcimenti di Stato. Accordo tra Avvocatura e vittime. Duecentomila euro a due fratelli

Firmata una transazione nel corso della causa civile contro magistrati minorili e assistenti sociali che collocarono i bambini nella comunità fondata da Fiesoli. E’ la prima volta che l’Italia offre ristori.

Rodolfo Fiesoli, fondatore della Comunità del Forteto

Rodolfo Fiesoli, fondatore della Comunità del Forteto

Firenze, 27 marzo 2024 – Due vittime del Forteto risarcite dallo Stato. Non era mai accaduto, finora. E’ un accordo a suo modo storico quello che si è concretizzato nel corso della causa civile in corso a Genova, che vede circa una ventina di ex ospiti della comunità di Vicchio contrapposti a magistrati del tribunale dei minori di Firenze e assistenti sociali che con i loro provvedimenti collocarono i bambini presso le “famiglie funzionali“ volute dal Rodolfo Fiesoli, fondatore di quell’esperienza diventata uno scandalo ancora oggi non completamente chiarito, spalancando la porta di un inferno di abusi sessuali, fisici e psicologici.

Il risarcimento, figlio di un accordo transattivo, è stato proposto dall’Avvocatura dello Stato e accettato da due fratelli, entrati da bambini al Forteto, rappresentati dall’avvocato Giovanni Marchese. La cifra concordata è di poco superiore ai centomila euro.

La transazione, per diventare esecutiva, dovrà passare al vaglio della Corte dei Conti.

Ma l’“apertura“ mostrata dall’Italia, presente nella controversia con l’Avvocatura, e più in generale dal Governo, si può leggere come l’avvio di un percorso che oltre a riconoscere le responsabilità pubbliche per questo scandalo, potrà portare ristoro anche a quelle vittime che, per la prescrizione o altre vicissitudini, non sono riuscite a ottenere giustizia nel processo penale a carico di Fiesoli e dei suoi fedelissimi.

Processo che si è concluso con diverse condanne, su tutte quella del ’profeta’ Fiesoli, a cui sono stati inflitti quattordici anni e dieci mesi. Finirà di scontare la sua pena nel 2033, ma oggi, a 82 anni suonati, non è più in carcere. I risarcimenti alle persone offese, disposti dal tribunale, sono stati a carico dei condannati. Non della cooperativa, mai citata come responsabile civile.

Tornando al processo di Genova, l’accordo siglato tra Avvocatura e due vittime non chiude la contesa. Anzi, si torna in aula il 27 giugno.

Nessuna posizione ufficiale, al momento, da parte dell’associazione vittime del Forteto. Ma in passato, l’associazione di Sergio Pietracito aveva mostrato fiducia in questa causa, alternativa al percorso penale che non ha soddisfatto tutti.  E sono ancora tanti i fronti aperti sul caso, nonostante siano passati oltre dieci anni dall’inchiesta del pm Ornella Galeotti, culminata nell’arresto di Fiesoli ma anche nel processo chiusosi in Cassazione nel novembre del 2019.

Oltre al procedimento civile di Genova, si hanno notizie di causa in corso presso la Corte di giustizia europea. E il Parlamento ha detto sì a una nuova commissione parlamentare d’inchiesta, che dovrà non solo idealmente proseguire il lavoro della precedente, conclusosi senza l’approvazione della relazione finale, ma continuerà a "svolgere accertamenti sulle eventuali responsabilità istituzionali in merito alla gestione della comunità e agli affidamenti dei minori".

Prima che il caso approdasse a Roma, anche la Regione Toscana aveva avviato le proprie indagini tramite due commissioni.

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