Manuela Plastina
Cronaca

Fonte della Fata Morgana, elisir di eterna giovinezza. La Casina tornerà magica: “Un luogo suggestivo”

L’edificio fu fatto costruire da Bernardo Vecchietti nella seconda metà del ’500. Sarà ristrutturato per poi aprirlo alla fruizione della comunità e dei turisti

Bagno a Ripoli (Firenze), 24 agosto 2024 – “Io son quella, o lettor, fata Morgana/che giovin qui ringioveniva altrui/Qui dal Vecchietto, poiché vecchia io fui/ringiovenita colla sua fontana”. L’incisione nella nicchia del Ninfeo di Bagno a Ripoli non lascia dubbi: è dedicato alla magica figura legata a Re Artù. La scritta ’Fata Morgana’ è anche in un mosaico sul pavimento. A pochi chilometri dal centro abitato di Grassina, situata presso le pendici del rigoglioso colle di Fattucchia, la Fonte conosciuta anche come Casina delle Fate o ’Casina rosa’ dall’intonaco a finti mattoni rosa particolari delle sue pareti, fu fatta costruire da Bernardo Vecchietti nella seconda metà del 1500 nel parco di villa Il Riposo, residenza estiva della famiglia e sede di una ricca collezione artistica.

Opera, secondo più fonti, dell’artista fiammingo Giambologna, rappresenta un esempio unico di architettura da giardino, a metà tra la tipologia del ninfeo e quella del grotto. Con la sua particolare struttura a ’elle’, è un insieme di storia e di architettura, ma anche di magia e leggenda: tanti i miti che il ninfeo porta con sé, a partire dalle proprietà dell’acqua della fonte che, come faceva la seducente maga guaritrice Morgana, avrebbe virtù ringiovanenti. Si narra anche che nelle calde notti estive appaiano giovani donne, ninfe e fate, che si dilettano in feste e baccanali. Rimasta in stato di abbandono per decenni, nel corso del ‘900 è stata progressivamente saccheggiata delle sue opere.

Dal 1996 è diventata di proprietà del Comune di Bagno a Ripoli che da sempre manifesta il desiderio di tutelare il Ninfeo del Giambologna dall’umidità e dalle acque di monte provenienti dalla collina di Fattucchia attraverso il recupero e il restauro del sistema idrico originario. E riportarla così fruibile perennemente alla comunità e ai turisti. In questo momento è in corso la progettazione per il restauro grazie a una task force tra Comune e Soprintendenza: si concluderà in primavera e sarà seguita dalla procedura di affidamento dei lavori con 200mila euro di risorse comunali, a cui si aggiunge un finanziamento di 40mila euro della Fondazione CR Firenze nell’ambito del bando ’Arte e Conservazione’ e 32mila euro dal crowdfunding promosso da Artigianato e Palazzo. Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani infatti qualche anno fa si sono innamorati di questa struttura e hanno lanciato una raccolta fondi per riportare nella sua sede se non l’originale (finita in una collezione privata), almeno una copia della statua della Fata Morgana. Alla scomparsa della principessa Giorgiana, Torrigiani insieme a Sabina Corsini hanno proseguito nel loro intento a favore del Ninfeo e sono riusciti a fermare la vendita all’asta della Testa di Medusa attribuita sempre al Giambologna, anch’essa finita nell’eredità di una nobildonna fiorentina; pochi giorni fa una sentenza della Corte di Cassazione, dopo il sequestro da parte dei carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico di Firenze, ha sancito che la testa della Medusa dovrà tornare al Ninfeo.

“Una volta terminato il progetto di restauro – annuncia il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Pignotti - metteremo in campo un progetto per valorizzare la fruizione pubblica di questo luogo. Oggi il Ninfeo, a causa della sua fragilità strutturale, è costretto ad aprire le sue porte solo sporadicamente, per iniziative una tantum. Da alcuni anni, per esempio, con la ’Città dei lettori’ portiamo alla Fonte giornate di yoga e meditazione sempre molto partecipate, ma anche concerti e performance site specific, visite guidate nell’ambito di altre manifestazioni come la rievocazione storica. La Fonte inoltre è il luogo simbolo del Cammino dell’acqua nato sul nostro territorio insieme a Publiacqua”.

Ma l’obiettivo, conferma, è favorire un utilizzo costante da parte del pubblico, far diventare la Fonte un punto di riferimento per la programmazione culturale del nostro Comune, anche attivando nuove sinergie in tema di opportunità turistiche con la vicina città di Firenze, a cui questo luogo è strettamente legato. Anche la recente riscoperta della Testa di Medusa potrà essere una chiave importante per la valorizzazione futura di questo luogo così bello e suggestivo”.