Fondazione Crf, rebus cda. Stop alle candidature. Ora va trovata la quadra

Da rinnovare 5 consiglieri su 12 e devono essere individuati presidente e vice. Carrai non può essere eletto per due mesi, ipotesi Rogari. Si vota il 6 ottobre.

Fondazione Crf, rebus cda. Stop alle candidature. Ora va trovata la quadra

Fondazione Crf, rebus cda. Stop alle candidature. Ora va trovata la quadra

Oggi a mezzanotte scade ufficialmente il termine per presentare le candidature al Cda della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, l’ultimo vero bancomat della città, capace di erogare oltre 30 milioni all’anno.

Il presidente Luigi Salvadori ha finito il mandato, e anche il vicepresidente Jacopo Speranza deve lasciare la poltrona di via Bufalini. Insieme a loro scadono i consiglieri Andrea Simoncini, Alfonso de Pietro, Giovanni Fossi.

Da rinnovare quindi cinque nomi su dodici, fra i quali scegliere poi il presidente e il vicepresidente. A restare in carica sono Albiera Antinori, Bernabò Bocca, Zaira Conti, Gianpaolo Donzelli, Sandro Rogari, Francesco Rossi Ferrini, Maria Oliva Scaramuzzi.

La partita non è mai stata ingarbugliata come stavolta, e tutta l’estate non è servita a sciogliere i nodi e trovare una quadra prima del voto. Così come non è stato possibile ottenere una proroga dell’attuale Cda.

La riunione del comitato di indirizzo per la votazione dei nuovi consiglieri è fissata per il 6 ottobre e pare che ancora non si abbiano certezze sui candidati. Potrebbero essere in lizza più dei cinque da rinnovare? Per questione di stile non è quasi mai successo, ma vista la confusione chissà. Al di là di quelle che saranno le new entry, i nomi possibili per la successione di Salvadori sono sempre gli stessi: Bernabò Bocca, ex presidente di Federalberghi; Jacopo Mazzei, che però dovrebbe essere eletto il 6 ottobre, e il banchiere Francesco Rossi Ferrini.

Il vero candidato in pectore resta Marco Carrai, che nello scorso mandato fu colui che propose il nome di Salvadori. Carrai però non può essere eletto fino a dicembre prossimo, perchè devono essere trascorsi quattro anni dall’ultimo mandato, che scadono appunto allora.

La soluzione su cui si sta trovando una convergenza, potrebbe essere quella di assicurare intanto la presidenza a Sandro Rogari, ex preside di Scienze Politiche, che nel cda della Fondazione Cassa di Risparmio siede da tre anni e andrebbe in scadenza a gennaio del 2025. A quel punto, con l’uscita di un consigliere i giochi si riaprirebbero. Ma difficilmente il professor Rogari potrebbe tenere la sedia della presidenza in caldo solo qualche mese per qualcun altro.

Nello scacchiere della poltrone più pesanti, con la Fondazione Cassa di Risparmio si intreccia anche la Camera di Commecio. L’anno prossimo scade il presidente Leonardo Bassilichi, a cui piacerebbe fare il terzo mandato. Ma non è detto che sia possibile, anche se qualche cavillo lo consentirebbe. Il suo posto è quello sperato da Luigi Salvadori, che però deve fare i conti col fatto che lui è espressione di Confindustria, mentre per il prossimo mandato saranno Cna e Confcommercio a decidere sulla presidenza. Per Salvadori, in alternativa, si potrebbe aprire la guida del Centro Moda, ora presieduta da Antonella Mansi, ma prossima alla scadenza.

Olga Mugnaini