Firenze sul palcoscenico d’Europa La guerra, l’economia, la ripartenza

Seconda giornata per The State of the Union. Il sindaco Dario Nardella: "L’Italia può essere un esempio". Il presidente della Regione Eugenio Giani: "Serve un salto di qualità o resteremo nella palude"

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Per un giorno al centro dell’Unione Europea. Palazzo Vecchio si è trasformato in un palcoscenico internazionale per la seconda giornata della XII edizione di The State of the Union, organizzata dall’Istituto Universitario Europeo di Fiesole e intitolata ‘Un’Europa per le prossime generazioni?’. Nel Salone de’ Cinquecento sono sfilati politici, accademici e professionisti provenienti da 40 paesi. Dall’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell alla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, ma anche la commissaria per le riforme e la coesione Elisa Ferreira e in collegamento video il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, il commissario europeo Paolo Gentiloni, il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.

Saluto d’inizio per il sindaco Dario Nardella: "Non sprechiamo le risorse del Next generation Eu, non siamo troppo timidi nella ripartenza e verso le sfide che ci troviamo davanti: l’Italia può essere un esempio e un test positivo. È un momento di crisi energetica – ha aggiunto – con il rischio di stagflazione: le comunità locali possono contribuire a dare una mano e soprattutto sui temi della transizione energetica e della sostenibilità".

Poi l’intervento del presidente della Camera di commercio Leonardo Bassilichi: "Sono qua a rappresentare le imprese di tutta Europa, siamo uniti da valori comuni: ci mettiamo tutti in gioco, siamo tutti a disposizione, desiderosi di fare qualcosa, tutti insieme facciamo l’Europa vera".

"Di fronte all’aggressione russa all’Ucraina – ha detto infine il presidente della Regione Eugenio Giani – di fronte alla solidarietà che si sta creando e con la quale si mostra partecipe di quel dramma che sta vivendo il popolo ucraino, o l’Europa trova il salto di qualità o altrimenti è destinata a rimanere nella palude".

E di cambiamento nella storia europea ha parlato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: "L’aggressione russa contro l’Ucraina ha segnato un cambiamento nella storia dell’Europa e nello scenario internazionale. La nostra responsabilità oggi è di affrontare questa tempesta e costruire le fondamenta per un’Ue forte in un’Europa pacifica".

Un’Europa di pace, ma anche un’Europa forte che possa difendere i suoi valori e non vacillare davanti alle aggressioni. "L’Ue è diventata più forte – ha detto Elisa Ferreira, commissaria europea per la coesione e le riforme – allo stesso modo la Nato è diventata sempre più importante e credo che sia una sorta di sveglia per noi tutti. Questo periodo storico verrà ricordato in futuro come il periodo che ha rafforzato i nostri valori collettivi e ha dimostrato che noi siamo dalla parte giusta della storia. L’Ue è diventata ancora più unita nelle difficoltà degli ultimi anni – ha concluso – in un modo che non pensavo possibile all’inizio di questo secolo".

Pa.Fi.

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