Benzina choc, verso i due euro al litro. Distributori in ginocchio: "Così si muore"

Ecco dove i carburanti si pagano meno, ma ormai è difficile ovunque: una stangata da 440 euro in più all’anno per ogni famiglia. I trasportatori della Cna sono disperati: "Tante aziende saranno costrette a chiudere o dimezzare il lavoro. Non si può andare avanti"

I prezzi dei carburanti sono in forte ascesa

I prezzi dei carburanti sono in forte ascesa

Firenze, 4 novembre 2021 - Se il caro benzina stava diventando un problema con l’arrivo di ottobre, l’inizio di novembre ha certificato una situazione che potrebbe presto diventare insostenibile. Il ponte di Ognissanti, infatti, ha portato in dote un ulteriore aumento nel prezzo del carburante, con una curva che continua a salire e potrebbe raggiungere prezzi mai visti prima. La benzina, infatti, si sta avvicinando alla soglia di due euro a litro, che sarebbe un record negativo, e graverebbe tantissimo sulle tasche dei cittadini. Secondo il Codacons, infatti, con gli attuali rincari le famiglie italiane potrebbero arrivare a spendere oltre 440 euro in più all’anno solo per il carburante, mettendo in ginocchio un’economia già fortemente danneggiata. I primi a risentire di questa situazione sono i benzinai, che vedono il numero di clienti continuare a scendere.

"Questi rincari sono esagerati, soprattutto perché non c’è un vero motivo che li giustifichi – dice Salvatore Chiaracane, della Cs Petroli di piazza Alberti. Oltre il 70% del prezzo è fatto da accise vecchie, senza quelle il prezzo sarebbe molto più ragionevole per tutti. Per non parlare del margine per noi benzinai, che è bassissimo". "La gente si lamenta tantissimo – racconta Loris Maci, dell’Agip di viale De Amicis -. Non ci sono motivi logici per questa impennata dei prezzi, anche noi non sappiamo come fare e cosa dire ai clienti". "Tutti vivono male questi rincari – spiega Andrea Rossi, della Timber di viale Fanti -. La gente non fa più benzina a meno che non sia strettamente necessario, prova a correre ai ripari. Sempre meno persone fanno il pieno, sta diventando davvero difficile". 

Con i nuovi prezzi, infatti, è sempre meno raro trovare lunghe file ai pochi benzinai che riescono ancora a tenere bassi i prezzi, o perlomeno leggermente più economici degli altri. Non a caso la ’Petrol Valley’ fiorentina, tra le Due Strade e il Galluzzo, continua a essere una delle zone più assediata da chi preferisce anche allungare la strada pur di risparmiare. Al momento a Firenze ancora ci sono distributori che riescono a tenere i carburanti sotto la soglia nazionale, e naturalmente sono i più frequentati. Per quanto riguarda la benzina, i più economici sono la Tamoil di viale Nenni con 1.490 euro/litro e il Q8 delle Due strade con 1.659 euro/litro. Il diesel più economico in città invece è quello della Tamoil di Soffiano a 1.490 euro/litro. Migliora la situazione del metano, che continua ad essere ad una soglia più alta prima degli iniziali rincari, quando aveva superato i due euro al chilo, visto che ora il distributore più economico è quello della Beyfin I Rossi a 1.699 euro/kg. Un altro settore che sta vivendo con estrema difficoltà questi continui rincari dei carburanti è quello del trasporto su ruota, costretto a stringere i denti tra prezzi sempre più alti e continue difficoltà. "Sale il prezzo dei carburanti, ma nessuno pensa agli autotrasportatori, che sono stati abbandonati e costretti a lavorare sempre di più – spiega Maurizio Battiston, presidente Cna Fita trasporto merci Firenze -. Il nostro settore era fortemente in crisi prima di questo innalzamento dei prezzi, adesso ho paura che tante aziende saranno costrette a chiudere o dimezzare il lavoro. Sabato ci sarà una riunione regionale, e personalmente ho deciso che chiederò il fermo del lavoro finchè non ci saranno risposte e un aiuto concreto. Non voglio bloccare le strade, ma così non possiamo andare avanti".  

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