"Eminenza, mi benedica". Quell'ultimo abbraccio al Papa emerito

Il retroscena: cinque anni fa l'incontro all'alba del cardinale Ernest Simoni con Benedetto XVI

Il cardinale Ernest Simoni con il Papa emerito

Il cardinale Ernest Simoni con il Papa emerito

Firenze, 5 gennaio 2023 - Abita a Firenze vicino ai suoi parenti l’unico sacerdote ancora in vita che sia stato testimone e vittima della persecuzione del regime comunista di Enver Hoxha, che aveva proclamato l’Albania il "primo Stato ateo al mondo". Ernest Simoni, che oggi ha 94 anni, ha sofferto anni di carcere duro, è stato condannato a morte due volte, ha celebrato la messa ricordando a memoria il testo latino, ha consacrato di nascosto briciole di pane e acini d'uva, ma non ha mai perso la fede. E il racconto della sua esperienza, non solo ha commosso fino alle lacrime Papa Francesco, che lo ha ascoltato il 21 settembre 2014 nella cattedrale di Tirana, durante il suo viaggio apostolico, ma anche il Papa emerito tre anni più tardi.

A questo punto è necessario un breve passo indietro. Sul volo di ritorno dall'Albania, Francesco aveva detto ai giornalisti: "Davvero sentire parlare un martire del proprio martirio è forte. Credo che eravamo tutti commossi per questi testimoni che parlavano con naturalezza e con un’umiltà e sembravano quasi raccontare le storie della vita di un altro". Quasi un choc per il Papa delle periferie, che non si è dimenticato di don Ernest, tanto che nel Concistoro del 19 novembre 2016 lo ha creato cardinale con il titolo di Santa Maria della Scala, una storica chiesa di Trastevere. In quello stesso giorno il cardinale Simoni aveva incontrato per la prima volta Benedetto XVI, per poi rivederlo l'11 febbraio 2017, memoria della Madonna di Lourdes, quattro anni dopo l'annuncio delle dimissioni che sconvolsero il mondo, prima di prendere possesso della sua Diaconia. L'incontro, ricorda chi c'era, avvenne prima dell'alba. Insieme celebrarono la Messa in latino alla presenza delle Memores Domini, che accudivano Benedetto, e i familiari del cardinale. Dopo i due anziani uomini di fede s'intrattennero per un po' a conversare. E' stato allora, nell'ascoltare la storia di don Ernest, che Benedetto gli  fece una domanda, che nessuno prima di allora gli aveva rivolto: "Sua mamma, prima di volare in Cielo, l'ha rivisto libero?". "No, non ha fatto in tempo": rispose commosso il cardinale, aggiungendo che era morta nel 1981 e a lui, prima della scarcerazione, era stato consentito solo di essere accompagnato al cimitero, sotto scorta e sotto la minaccia delle armi. Ed in quel momento don Ernest, condannato all'ergastolo, non aveva temuto altre persecuzioni per aver sfidato ancora il regime con un segno della croce e un Requiem pregato sulla tomba della madre. "Mi benedica, Eminenza": aveva allora esclamato il Papa emerito, trattenendo fino a un certo punto la commozione.

Ieri pomeriggio, durante l'omaggio alla salma di Benedetto in San Pietro insieme al cardinale arcivescovo Giuseppe Betori, il cardinale Simoni ha confidato l'episodio al segretario particolare di Ratzinger, monsignor Georg Ganswein, in una pausa dalla preghiera. Stamani il cardinale che Papa Francesco definisce "Un martire vivente" assisterà alle esequie solenni. Ieri ha celebrato una messa in suffragio per il Papa emerito in San Marcello al Corso, la chiesa romana dei Servi di Maria, accolto dal fiorentino padre Enrico Casini.

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