
Monica Marini è sindaca di Pontassieve al suo secondo mandato
Firenze, 12 novembre 2021 - "Al centro il territorio, le persone e il confronto sui vari temi". E’ ciò che vuole fare Monica Marini, candidata unica (e unitaria) alla segreteria metropolitana del Partito Democratico. Marini, architetto di professione, è sindaca di Pontassieve al suo secondo mandato: nel 2019 ha vinto con il 68,05% dei consensi (7.770 voti), risultato forte dell’affermazione delle due liste che la appoggiavano, il Partito Democratico, che ha ottenuto il 47% e la Lista Civica per Monica Marina Sindaca che è arrivata al 21%. Nel 2014, invece, dopo aver vinto le primarie per un soffio sul candidato renziano, era diventata sindaca - la prima donna nella storia di Pontassieve - con il 74,45% delle preferenze. Ora, grazie alla sua storia di ‘sinistra’, con i sì della segretaria dem toscana Simona Bonafè, del sindaco di Firenze e metropolitano Dario Nardella e del governatore Eugenio Giani, è pronta per il congresso metropolitano del Pd (dal 18 novembre al 10 dicembre).
L’unica donna su undici federazioni: un onore o un onere? "La mia candidatura è stata un sorpresa anche per me e ho accettato con grande entusiasmo anche perché è stata una candidatura di sintesi. Sarò la prima donna alla guida della segreteria metropolitana e questo è assolutamente positivo. Ma è anche un elemento che deve far riflettere: c’è ancora tanto da fare per la parità di genere, bisogna lavorare dal punto di vista culturale. In politica così come nel mondo del lavoro bisogna mettere le donne nella posizione di poter scegliere cosa vogliono fare, sulle politiche di genere servono azioni incisive".
E’ sindaca, è consigliera in Città Metropolitana e ora segretaria del partito: come riuscirà a conciliare tutti gli impegni? "Le donne sono multitasking per natura! Non ho alcuna intenzione venir meno agli impegni di sindaco e ho dalla mia parte un gruppo di lavoro molto forte, un team di collaboratori in gamba. E anche per il nuovo incarico ho intenzione di lavorare in squadra, non ho mai creduto all’uomo solo al comando e non amo le correnti o le divisioni".
Quale sarà la mozione Marini? "Il documento è in fase di ultimazione ma è molto ‘light’: ho cercato di tracciare le linee guida elencando vari temi, partendo dal lavoro che è assolutamente un argomento ‘caldo’. Ma poi voglio condividere con i circoli, con gli iscritti, con i cittadini, con i territori tutte le tematiche, voglio aprire un dibattito. Mi riconosco in pieno nella linea del segretario nazionale Enrico Letta, credo che serva un partito più aperto dove si discute del merito e non dei nomi delle persone".