Antonio Passanese
Cronaca

Firenze, paura in Sant’Ambrogio. Aggressione choc in piazza. Giovane finisce in ospedale

Un 28enne è stato colpito da un balordo con un coccio di bottiglia. Il ragazzo stava festeggiando il compleanno con gli amici: dieci punti di sutura

Il 28enne era seduto sul sagrato della chiesa quando è stato colpito Il suo aggressore è un nordafricano

Il 28enne era seduto sul sagrato della chiesa quando è stato colpito Il suo aggressore è un nordafricano

Firenze, 28 giugno 2025 –  Doveva essere una notte di festa, il compleanno da ricordare con gli amici. Invece si è trasformata in un incubo. Sabato notte, sul sagrato della chiesa di Sant’Ambrogio, un ragazzo di 28 anni è stato aggredito da uno sconosciuto in evidente stato di alterazione, che poco prima aveva sottratto il cellulare a una delle ragazze del gruppo. Quando il giovane ha tentato di recuperarlo, l’uomo ha chiesto denaro in cambio, poi ha perso completamente il controllo.

Prima un pugno in pieno volto a uno dei ragazzi della comitiva, poi la violenza è salita di livello: ha raccolto da terra una bottiglia di vetro, l’ha spaccata e ha cercato di colpire il festeggiato al volto e al collo. Solo la prontezza del 28enne, che si è protetto con le braccia, ha evitato il peggio. Ma le ferite sono state comunque profonde: una decina di punti di sutura e una notte in osservazione al pronto soccorso di Santa Maria Nuova, con il corpo segnato e il cuore sotto shock.

Intorno a loro, in piazza, tante persone hanno assistito alla scena, senza poter intervenire. C’è chi ha chiamato il 118, chi le forze dell’ordine. I carabinieri sono riusciti a rintracciare poco dopo l’aggressore, un nordafricano, nei pressi di Sant’Ambrogio: era in un bar, tranquillo, come se non fosse accaduto nulla. È stato denunciato e poi rilasciato a piede libero. Con lui, quella notte, c’erano altri due connazionali che si sono poi presentati in ospedale con segni di una possibile altra colluttazione. La madre del ragazzo ha deciso di rompere il silenzio con una lettera aperta indirizzata alla sindaca Sara Funaro. “Come si può chiedere ai fiorentini di tornare ad abitare in centro se poi succedono episodi del genere?”, scrive. Racconta di vivere nel terrore: ha anche una figlia di 21 anni e ora esce con ansia, evitando gioielli e portafoglio, portando con sé solo una bomboletta di spray al peperoncino.

La denuncia è stata presentata ieri pomeriggio ai carabinieri della stazione Uffizi, che stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sicurezza per ricostruire ogni dettaglio. Quello che resta è una città dove anche una serata di festa può trasformarsi in violenza. Un altro fatto di cronaca che accende i riflettori su un centro storico che, tra degrado e pericoli, sempre più spesso appare come una terra di nessuno.

Il grave episodio della notte scorsa ha riacceso l’allarme sicurezza in una delle piazze simbolo della movida fiorentina. I residenti lamentano da tempo la mancanza di controlli notturni e chiedono interventi concreti per evitare che certe zone restino ostaggio di violenza e degrado. Intanto, tra chi quella notte c’era, resta la paura. E la consapevolezza che basta un attimo per trasformare una festa in un trauma. Un trauma che Firenze non può più permettersi di ignorare.