Ironizzano in molti sulla candidatura di Schmidt. Dal senatore di IV Matteo Renzi al governatore Eugenio Giani si leva un coro corrosivo. "Guardiamo il positivo: per Firenze pensano a un argentino o a un tedesco. Ah, non ci sono più i sovranisti di una volta...", sulla enews Renzi fa la battuta e punge il centrodestra. Idea che porta la firma soprattutto di FdI e su cui il direttore degli Uffizi continua a non sciogliere la riserva. Così Renzi esce allo scoperto dedicando alla questione politica un capoverso della sua enews, un post post scriptum. La destra? "Per la candidatura a sindaco di Firenze sta dando spettacolo. Prima propone il mitico centravanti argentino, Batistuta. Quando Batigol rifiuta, sonda il direttore degli Uffizi, il tedesco Schmidt. In 24 ore sono passati dal calciatore allo storico dell’arte: non hanno classe dirigente e soprattutto non hanno chiara quale idea di città proporre", molla il colpo.
Il governatore Giani è convinto che la politica richieda molta preparazione in tanti ambiti. "Schmidt mi piacerebbe incontrarlo a Palazzo vecchio, sì, ma per scambiarsi opinioni sugli affreschi del Vasari. Insomma, Uffizi diffusi sì ma ruoli diffusi no. "È un’intelligente sintesi del mio pensiero. Io penso che la politica richieda un apprendistato che non si predica e non si fa in due battute", dice il presidente della Regione. Insomma, no alle improvvisazioni. Anche se ormai nella politica ci sta dentro tutto. "La politica è una specialità che richiede preparazione, esperienza, maturazione nel tempo, capacità di reggere agli stress di dover parlare nello stesso momento di un argomento o di un altro".