I conti non tornano ancora. E’ stato approvato il bilancio 2021 di Firenze Fiera: si chiude con una perdita di 642mila euro, cifra nettamente inferiore rispetto al rosso dell’anno precendente (3,6 milioni). Non che la situazione sia migliorata, né che qualcuno sia intervenuto con la bacchetta magica. L’effetto migliorativo è dovuto all’aiuto dello Stato intervenuto con contributi in conto capitale.
Ma il monte dei debiti cresce. Ai ricavi ancora significativamente ridotti rispetto ai livelli pre Covid, a causa delle restrizioni cui sono state costrette anche nel 2021 le attività fieristico-congressuali, si aggiunge una forte perdita operativa e una progressiva erosione della situazione finanziaria della società, nonostante gli interventi correttivi sui costi e l’afflusso di risorse.
La situazione finanziaria: a fronte di disponibilità liquide di circa 11,2 milioni di euro (somma dovuta in gran parte a finanziamenti ad hoc e a contributi a fondo perduto ottenuti dal Mibact e dal Mef con il decreto Ristori), l’esposizione nei confronti dei creditori è di circa 16 milioni di euro.
Per questo, sebbene la Regione abbia dato mandato al suo rappresentante in consiglio d’amministrazione, l’assessore alle attività produttive Leonardo Marras, di dare l’ok al bilancio, raccomanda di effettuare un attento e frequente monitoraggio sull’andamento della società e una verifica dell’equilibrio economico finanziario, soprattutto se non si dovesse realizzare l’aumento di capitale. Per il controllo contabile relativo al triennio 2022-2024 l’incarico è stato affidato alla società Bdo Italia (per 7.800 euro, oltre Iva e rimborsi).
Moderatamente ottimista il presidente di Firenze Fiera Lorenzo Becattini. "Prendiamo atto con soddisfazione del miglior risultato del bilancio, consapevoli che il triennio diffcile delle fiere riguarda anche il 2022 – dice Becattini – Ci siamo dati un obiettivo, con un piano strategico, di ricapitalizzare l’azienda con 12 milioni".
Ancora la ricerca dei soci non è cominciata. E sebbene i 12 milioni siano spalmabili nel quadriennio, c’è la necessità che arrivino 4 milioni entro il 2023 per il buon funzionamento dell’azienda che si è indebitata anche per la ristrutturazione del Palazzo degli Affari, con lavori per dieci milioni di euro. "La Mostra dell’Artigianato e Didacta sono andate benissimo – dice il presidente Becattini – Confidiamo che il 2023 possa essere l’anno del vero rilancio". Perché la ripatenza c’è stata. Ma è lenta.
La Regione non potrà partecipare all’aumento di capitale. Ma vigilerà. Tra l’altro la formalizzazione dell’aumento di capitale sarà approvata in sede di assemblea straordinaria entro giugno.
"Tale operazione dovrebbe contribuire ad attenuare l’elemento di forte indeterminatezza e criticità rispetto alla capacità di ottenere ulteriore liquidità necessaria al rilancio dell’attività nel medio periodo – chiosa la Regione – Considerato l’elevato ammontare del debito e degli impegni assunti, ricordato anche l’impegno a effettuare investimenti per circa 16 milioni di euro una volta terminati i lavori di ristrutturazione della Fortezza da Basso da parte degli enti proprietari".
Ilaria Ulivelli