GIOVANNI
Cronaca

Firenze e la Polonia Popoli amici

Giovanni

Pallanti

Ieri 22 marzo, i polacchi sono entrati in Palazzo Vecchio. Per iniziativa del presidente del Consiglio comunale, Luca Milani, e del console di Polonia, Stefano Barlacchi, è stato presentato il libro “Polacchi a Firenze“, del professor Jan Wladyslaw Wos (edito da Città di Vita e Polistampa). Wos è uno dei più grandi intellettuali polacchi, residente da molti anni a Firenze, è stato decorato, su proposta del cardinale primate di Polonia, Glemp, con la più alta onoreficenza della sua nazione, la “Polonia Restituta“, conferitagli dal presidente della Repubblica Kwasniewski.

Poliglotta, filosofo e storico, specializzatosi in latino medievale e umanistico alla Scuola normale di Pisa, docente nelle maggiori università europee, Wos ha scritto dei rapporti fra Firenze e la nazione martire d’Europa. La Polonia ha dovuto più volte insorgere contro i tentativi di cancellarla dalla carta geografica, da parte russa, tedesca e austriaca. Nel libro si parla della Firenze del XV secolo e del cancelliere Leonardo Bruni, studioso neoplatonico, che attirò molte intelligenze polacche nella Firenze dell’Umanesimo. Tra questi è sottolineato nel libro, l’episodio dell’ambasciatore del re Ladislao, che ricevette dai governanti fiorentini, una coppia di leoni da inviare alla corte polacca come simbolico riconoscimento dell’eroismo che distingueva in quel tempo fiorentini e polacchi. Nel 1600 circa, il Granduca di Toscana diventò, per via matrimoniale, cognato del re di Polonia Sigismondo III, il cui figlio Ladislao IV, venuto a Firenze a salutare la sua zia, si immerse nella vita teatrale del tempo e tornato in Polonia, fondò il Teatro nazionale. Altro personaggio importante, è un ebreo della Galizia polacca, Hirsch Margulis, rabbino capo di Firenze dal 1890 al 1922 e cofondatore del movimento sionista mondiale. Una storia bella e affascinante fra la città del giglio e la nazione di San Giovanni Paolo II.