REDAZIONE FIRENZE

Firenze, allo Ied l'installazione immersiva ‘Intergalactic’ per Pitti Uomo

Unisce moda, sound e graphic design, tecnologia e arti visive ed è il frutto di un progetto collettivo che ha coinvolto un team di studenti Ied delle sedi di Italia e Spagna

Firenze, allo Ied l'installazione immersiva ‘Intergalactic’ per Pitti Uomo

Firenze, allo Ied l'installazione immersiva ‘Intergalactic’ per Pitti Uomo

Firenze, 19 giugno 2025 – Si chiama ‘Intergalactic’ ed è l'installazione immersiva che l'Istituto Europeo di Design e C2C Festival in collaborazione con Mirror Digital Agency presentano in occasione di Pitti Immagine Uomo 108 con la curatela di Bill Kouligas, artista, musicista e designer tra le figure più radicali della sperimentazione contemporanea, in un nuovo innesto tra fashion, avant pop, interaction design e ricerca visiva. Un'installazione dove moda, sound design, tecnologia e arti visive si fondono e che trasforma lo spazio dell'ex Teatro dell'Oriuolo in un'esperienza sensoriale unica. ‘Intergalactic’ è anche e soprattutto l'esito di un progetto collettivo che ha coinvolto studenti IED delle sedi di Italia e Spagna - Milano, Cagliari, Firenze, Roma, Torino, Madrid, Barcellona, Bilbao e l'Accademia di Como Aldo Galli - appartenenti a diversi ambiti disciplinari quali fashion design, sound design, graphic design, textile design, marketing, comunicazione visiva, video e motion graphics. "Il lavoro con gli studenti è stato un processo aperto, in cui le idee si sono evolute in modo organico. Il risultato è Intergalactic, un'opera collettiva che esplora il suono come forza connettiva e riflette un sistema interconnesso, in cui esseri umani, tecnologia e universo si influenzano reciprocamente." dichiara Bill Kouligas. "Intergalactic nasce dal desiderio di aprire la scuola al confronto con chi oggi sta ridefinendo i linguaggi della cultura visiva ed è il risultato di un incontro coraggioso tra educazione, sperimentazione e scena culturale. La collaborazione tra i nostri studenti e studentesse e Bill Kouligas è stata un esercizio di apertura, ascolto e invenzione, un'occasione per misurarsi con l'ignoto, con l'alterità, con l'interdisciplinarità come forma di pensiero." aggiunge Benedetta Lenzi, direttrice IED Firenze. Gli studenti hanno lavorato in gruppi trasversali, favorendo un incontro tra competenze e prospettive eterogenee. Un sistema aperto, basato su scambio costante e confronti settimanali, in cui è stata fondamentale la figura di Bill Kouligas, in veste di curatore e mentor: presenza critica che, attraverso il proprio approccio ibrido, ha stimolato la convergenza tra linguaggi. Il risultato è un lavoro corale, dove ogni competenza contribuisce a un sistema organico e interattivo. Pensata come un'esperienza, l'opera prende forma in uno scenario installativo dove tessuti, immagini in movimento, segnali sonori e stimoli sensoriali si intrecciano in tempo reale. Un ecosistema ideato per attivare un dialogo diretto con i corpi presenti nello spazio. Al centro dell'installazione, un'architettura di luce e tessuto prende vita grazie a sensori che reagiscono al movimento dei performer e del pubblico. I performer indossano capi progettati e realizzati dagli studenti, diventando parte integrante dell'ambiente interattivo. I visitatori sono inoltre parte attiva e interattiva del paesaggio audiovisivo: i gesti generano suoni che a loro volta vanno a modulare le proiezioni su superfici tessili sfruttate in qualità di interfacce attive, in un loop continuo tra stimolo e risposta, dando forma a un ecosistema dinamico che mette in dialogo corpi umani e corpi celesti, arte e tecnologia, materia e immaginazione. ‘Intergalactic’ è inoltre il risultato di un'intelligenza collettiva, intuitiva e multidisciplinare. Ogni progettualità ha contribuito a creare uno spazio che respira. Ogni componente del team ha partecipato alla costruzione di questo ecosistema ibrido, portando competenze personali che si sono intrecciate in una visione comune. Mirror, agenzia di comunicazione che fa dell'innovazione digitale la sua attitudine distintiva, ha affiancato IED nella direzione creativa e tecnologica dell'installazione, gestendo la distribuzione e l'integrazione delle componenti tecnologiche. Il progetto utilizza tecnologie come il motion detection, la computer vision, e linguaggi grafici di shading per generare interazioni in tempo reale. Le proiezioni sono gestite da un sistema di proiettori e schermi interattivi, con una macchina del fumo per effetti luminosi volumetrici. Il sistema audio a quattro canali è distribuito nello spazio per garantire una localizzazione precisa dei suoni. Le installazioni specifiche includono un proiettore che proietta pattern generativi su una tela di tessuto grezzo, e un mosaico di schermi LCD che, attraverso il motion detection, attiva animazioni in risposta ai movimenti del pubblico. Con oltre 15 anni di attività, Kouligas ha costruito una traiettoria unica al crocevia tra arte, suono e cultura visiva. Con la sua piattaforma PAN - etichetta e spazio curatoriale indipendente - ha definito nuovi paradigmi nella sperimentazione elettronica, collaborando con figure come Arca, Yves Tumor, Eartheater, Amnesia Scanner, Mark Leckey e Anne Imhof. Ha lavorato con brand come Rick Owens, Kiko Kostadinov, Ottolinger e ha curato installazioni, performance e progetti editoriali in contesti che vanno dal clubbing post-digitale ai musei internazionali. Recentemente, durante la Milano Design Week, PAN Records e Nike hanno presentato The Suspended Hour, un'installazione immersiva all'interno di Capsule Plaza che esplora il clubbing come rituale contemporaneo creando una mappatura emozionale di un universo racchiuso in un oggetto di uso quotidiano, quale una sneakers.