'Ci hanno accoltellati'. Non è vero: arrestati

Viale Aleardi: in due chiamano il 118, uno è grave. Per le volanti il ferimento è avvenuto mentre provavano a introdursi in un garage

Alfonso Di Martino, dirigente delle Volanti, primo ufficio a intervenire sugli allarmi

Alfonso Di Martino, dirigente delle Volanti, primo ufficio a intervenire sugli allarmi

Firenze, 2 dicembre 2019 - Tra gli incerti del mestiere di ladro c’è l’arresto. Oppure la possibilità di rimanere ferito in qualche modo. Quando va male, ma male proprio, l’una o l’altra delle due. A un 46enne di Noto (Siracusa) è andata malissimo: si è fatto male, seriamente ed è stato beccato dalla polizia dopo un presunto tentativo di furto in un garage. Ma a valutare bene, gli è andata di lusso. Durante l’«azione» un vetro spaccato gli ha aperto uno squarcio lungo e profondo ad una gamba. Ha perso molto sangue.

Il 46enne, e il ‘collega’ che la scorsa notte era in sua compagnia, si sono molto preoccupati e hanno chiamato il 118 anche se poteva significare essere identificati, beccati. Soccorritori e medici hanno fatto presto e bene, evitando il peggio. Ma in ospedale, al San Giovanni di Dio, sono stati necessari ben 60 punti di sutura per bloccare la copiosa emorragia. Poi i due sono stati poi messi agli arresti dai poliziotti delle Volanti guidati dal dirigente Alfonso Di Martino.

Prima, i due avevano imbastito una storia alternativa, una scusa, una sorta di depistaggio, pur di evitare in extremis l’arresto, o anche solo una denuncia. «Venite, correte, ci hanno aggrediti, siamo stati accoltellati». Le parole concitate arrivano via telefono alla centrale radio del 118 dopo le 2.30 passate. Chiara la situazione di pericolo. L’ambulanza va, arriva veloce in piazza Tasso. Addirittura prima, però, è arrivata la polizia, ovviamente avvisata dal 118: è stata infatti prospettata la possibilità che il ferimento sia dipeso da un reato.

Gli agenti notano tutto, la ferita, il sangue, ma non si fanno impietosire. E’ vero, il taglio, la ferita potrebbero essere compatibile con una coltellata. Ma il racconto dei due uomini è lacunoso, ci sono contraddizioni; il sangue non è concentrato nel punto dov’è stato soccorso l'uomo; una veloce ricerca sulla banca dati (Sdi) indica che i due soggetti, italiani, hanno pregiudizi per furto; e seguendo una sorta di ‘filo (rosso sangue) di Arianna’ gli agenti arrivano fino a un garage in viale Aleardi.

E’ a questa altezza che i poliziotti notano i segni di un tentativo di effrazione. Soprattutto trovano una chiazza ematica vistosa, ancora fresca. Fanno due più due: il 46enne si è tagliato gravemente coi vetri a una gamba mentre si stava infilando in un pertugio ricavato nella porta-saracinesca di un garage.

La storia dell’accoltellamento in strada non regge proprio e i poliziotti arrestano i due: volevano entrare nel garage, forse per accedere a un’abitazione. Il proprietario del box, avvisato dalla polizia presumibilmente presenterà denuncia. Oggi dovrebbe essere celebrato il processo per direttissima. Gli accertamenti tuttavia proseguono per stabilire se i due sono responsabili e, semmai, anche di altri furti o tentativi di furto.

L’Oltrarno, la zona di viale Aleardi in particolare tornano di nuovo alla ribalta delle cronache a distanza di pochi giorni dall’accoltellamento in via Pulci di una donna di 39 anni, al culmine di una lite a tre, lei e il suo compagno affrontati da un agrigentino di 54 anni. giovanni spano © RIPRODUZIONE RISERVATA

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