DIBARBARA BERTI
Cronaca

Finalmente il museo di Gonfienti

Progetto partito nel 2006, ieri la grande inaugurazione. Fossi: "Percorso difficile, ma ce l’abbiamo fatta"

di Barbara Berti

"Il percorso è stato difficile e accidentato ma siamo riusciti a ottenere un magnifico successo che adesso resterà un patrimonio tangibile per tutti i campigiani e non solo". Così il sindaco di Campi, Emiliano Fossi, presenta il Museo archeologico di Gonfienti alla Rocca Strozzi, inaugurato ieri mattina alla presenza di tanti cittadini e di numerose autorità tra cui il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessore regionale Monia Monni, il Soprintendente Andrea Pessina e il pievano di Campi don Marco Fagotti che ha dato la sua benedizione all’opera. "Un museo che è diventato realtà grazie a un importante lavoro di sinergia e di collaborazione istituzionale e che consente di valorizzare un luogo che è il simbolo del nostro Comune e che è rimasto troppo tempo nell’oblio" dice ancora Fossi ringraziando pubblicamente i sindaci che lo hanno preceduto in questo cammino, Adriano Chini, presente al taglio del nastro, e Fiorella Alunni. Il progetto del museo, allestito nei locali al piano terra della villa-fattoria e in quelli della ex tinaia della Rocca, parte da lontano. Da quando, nel 2006, il Comune ha messo a disposizione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana gli spazi all’interno della Rocca e finanziato le operazioni di restauro del materiale venuto alla luce, con l’intenzione di fare del prezioso complesso monumentale trecentesco un centro museale di prima importanza. "La realizzazione del Museo ha permesso di valorizzare i reperti venuti alla luce nelle decennali campagne di scavo che si sono succedute a partire dal 2002 e nello stesso tempo ha consentito di restituire la Rocca alla cittadinanza" sostiene ancora Fossi.

La costituzione di un Museo archeologico si inserisce in un più ampio progetto di collegamento tra l’area archeologica con parte dell’insediamento etrusco in corso di scavo, la realizzazione presso il Mulino di Gonfienti di un centro per la diagnostica, il restauro, lo studio, la documentazione e valorizzazione del sito di Gonfienti e del territorio circostante, oltre alla previsione di itinerari ciclo pedonali che mettano in relazione i tre poli al fine di garantire la valorizzazione del sistema nel suo insieme. "Con questo museo e con la riapertura della Rocca Strozzi ci riappropriamo del nostro passato e faremo anche un passo decisivo nel futuro della nostra comunità, perché siamo convinti che questo centro sarà un motore prezioso per lo sviluppo anche turistico del nostro territorio" sostiene l’assessore alla Cultura Monica Roso spiegando che le sezioni dell’esposizione museale sono tre suddivise nelle diverse epoche in cui il territorio di Gonfienti è stato stabilmente abitato: età del bronzo, età etrusca, età romana.

La gestione del museo - aperto al pubblico da oggi - è affidata alla Fondazione Accademia dei Perseveranti (che già si occupa del Teatrodante Carlo Monni e alla Biblioteca Tiziano Terzani). "Dopo due anni estremamente difficili, dobbiamo essere bravi a creare un polo culturale che sia il più variegato possibile. Perché la scommessa che abbiamo di fronte, e che vogliamo vincere, non è di poco conto ed è quella di far tornare le persone in questi luoghi: al teatro, al museo e anche in biblioteca" dichiara il presidente della Fondazione, Stefano Salvi.