Filiera del lusso "Senza corsi resta la crisi"

Balducci, presidente di Cna: "Il territorio ha migliaia di cassintegrati. Serve una formazione adeguata per aiutare la nostra zona"

Filiera del lusso "Senza corsi resta la crisi"

Filiera del lusso "Senza corsi resta la crisi"

"Senza un vero potenziamento del polo formativo, non possiamo aiutare la filiera del lusso a uscire dalla crisi". Il presidente di Cna Scandicci, Simone Balducci lancia un appello alla politica, ma anche all’interno del comparto. In queste settimane la politica è tornata a parlare di università, ma negli anni passati l’esperimento di portarla a Scandicci è già fallito.

Di che formazione parlate?

"Il territorio ha migliaia di cassintegrati. Per affrontare le sfide future come il ritorno del lavoro dall’estero, il cosiddetto Reshoring serve una formazione adeguata, strutturata, puntuale ed efficiente, che non punti solo al successo economico personale, ma al sapere diffuso".

Si è perso il saper fare di Scandicci?

"Dall’inizio pionieristico della fine degli anni ’70 con i primi corsi di artigiani pellettieri nella zona di Casellina, abbiamo fatto passi in avanti importanti con l’Alta scuola di pelletteria come ente privato e con l’Its MITA che è una scuola pubblica. Rilascia il diploma di ‘Tecnico Superiore per il Made in Italy – Settore Moda’ equiparato al V livello del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF), valido in tutti i paesi della Comunità Europea".

I dati sono incoraggianti.

"Lo scorso anno il Mita ha avviato 31 percorsi, con 796 studenti e 461 diplomati. I corsi triennali Iefp hanno portato a stage di 800 ore in azienda con performance occupazionali oltre il 95%. Mita er Alta scuola hanno dimostrato che è possibile formare tecnici e addetti di alto livello per le aziende del territorio e non solo. Qua abbiamo le strutture per fare formazione, l’hardware, adesso dobbiamo trovare un giusto modello, adeguato al cambiamento mondiale che sta arrivando".

Perché la formazione deve poter essere accessibile?

"Per il mantenimento della filiera. L’accordo tra Mita e Alta scuola attiverà sinergie che produrranno un ampliamento dell’offerta formativa su più ambiti e più settori in modo tale da avere un’offerta coerente e coordinata per soddisfare i fabbisogni del territorio e del sistema produttivo. Il primo passo sarà tenere conto delle nuove direttive europee sulla sostenibilità che non è solo ambientale come all’inizio sembrava, ma soprattutto economica dei rapporti di filiera. Se oggi oggi ci sono modelli che stanno cambiando, il territorio si deve adeguare alle nuove regole. Tutti i comparti, per affrontare le proprie sfide, necessitano di formazione, e in generale il territorio tutto ha bisogno della formazione e dell’istruzione".

Fabrizio Morviducci

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