
di Daniela Giovannetti
Restano gravissime le condizioni di monsignor Gastone Simoni. Il vescovo emerito di Prato, che lo scorso aprile ha compiuto 85 anni, è ricoverato in stato di incoscienza al policlinico di Careggi, dopo una ricaduta per l’ictus che lo ha colpito la scorsa settimana. Gli accertamenti diagnostici hanno purtroppo rilevato una situazione molto critica. Ben più grave del malore che in aprile lo aveve già costretto ad un lungo ricovero. Ieri come oggi, a stringersi intorno a lui in preghiera in questo drammatico momento c’è anche la comunità del santuario del Santissimo Crocifisso di Fontelucente, con la quale il prelato ha instaurato un intenso rapporto da quando, lasciata la città laniera, è tornato a vivere a Fiesole, nell’appartamento accanto ai locali del Seminario vescovile, dove ha studiato e preso i voti nel 1960. "Un grande uomo, un grande sacerdote. Non è un caso che abbia iniziato il suo ministero sacerdotale sotto la guidata di monsignor Giustino Formelli, altra figura fondamentale della Chiesa fiesolana, - ricorda Simone Crescioli, parrocchiano di Fontelucente e amico di famiglia- La chiesa di Pian di Mugnone verrà costruita nel 1962.
Fontelucente era quindi una parrocchia vasta e così Formelli chiese l’aiuto del giovane Simoni, fresco di voti". Ne nacque una profonda amicizia. Tanto che Simoni ogni anno ha sempre celebrato una messa nell’anniversario della morte dello storico parroco di Fontelucente. Ed è qui che ha scelto di tornare nel 2012, quando ha lasciato la guida della diocesi di Prato.
"Il vescovo Meini gli ha dato l’incarico di facente funzioni di parroco. Abbiamo trascorso insieme dieci anni intensi - prosegue Crescioli- durante i quali monsignor Gastone ha celebrato i riti domenicali e di alcune delle principali solennità". L’ultima visita a Fontelucente risale alla domenica prima di Pasqua. In tanti lo ricordano in preghiera davanti al Trittico del dipinto quattrocentesco di Mariotto di Nardo rappresentate la "pratese" Madonna della cintola, venerata a Prato, alla quale l’ex vescovo è molto devoto. "Ne ha curato anche il restauro e grazie a lui sono stati trovati i fondi per sistemare alcuni locali attigui alla chiesa. E’ sempre stato un’ottimista. Capace di vedere il bene ovunque. Grande il suo impegno nella pastorale sociale e per stimolare l’impegno in politica dei cattolici". ha concluso Crescioli.