LISA CIARDI
Cronaca

Fi-Pi-Li, l’ira dei sindaci : "Interi paesi paralizzati". La Regione corre ai ripari

Lettera al governatore dei primi cittadini di Lastra a Signa, Montelupo e Empoli "Necessario allargare le carreggiate e inserire una corsia di emergenza". Ieri vertice dem. Si accelera per ’Toscana Strade’ ma senza pedaggio per i tir.

Un autunno da incubo per la Fi-Pi-Li con tre tir intraversati in pochi giorni

Un autunno da incubo per la Fi-Pi-Li con tre tir intraversati in pochi giorni

Mentre continuano a ripetersi code e rallentamenti sulla Fi-Pi-Li, i sindaci di Lastra a Signa, Montelupo Fiorentino ed Empoli scrivono al presidente Eugenio Giani per chiedere l’allargamento della strada.

E in Regione prende campo il cosiddetto "lodo Mazzeo", che prevede di costituire la società Toscana Strade Spa, rinviando il pedaggio per i Tir a una fase successiva. A sollecitare provvedimenti urgenti per la grande arteria sono stati ieri i primi cittadini Emanuele Caporaso (Lastra a Signa), Simone Londi (Montelupo) e Alessio Mantellassi (Empoli), che nelle ultime settimane hanno dovuto fronteggiare il caos legato a vari incidenti (quattro provocati da mezzi pesanti).

"A bloccarsi, con la Fi-Pi-Li chiusa, non sono solo le strade statali, ma anche quelle interne – scrivono - con un effetto a catena che colpisce anche chi viaggia lontano dall’arteria. Non è più rimandabile la discussione su una strategia per diminuire l’impatto negativo di certi problemi diventati quasi quotidiani. Insieme a quello che dovrebbe essere un utilizzo efficiente dei mezzi pubblici, occorre definire una serie di interventi, come l’allargamento delle carreggiate in alcuni tratti, l’inserimento della corsia di emergenza ed eventualmente la valutazione di una terza corsia ove necessaria".

"La superstrada – proseguono - è stata progettata tra gli anni ’60 e ’70 per un contesto ben diverso dall’odierno. I tre Comuni avevano complessivamente 25mila abitanti in meno e le aree industriali erano meno sviluppate. Oggi si contano quasi 90mila veicoli al giorno nel tratto da Firenze a Santa Croce, con più di una segnalazione al giorno per gli incidenti. La giornata di martedì 8 ottobre è stata la punta dell’iceberg. Se il ribaltamento di un camion può purtroppo accadere, più difficile è pensare che questo evento possa causare 7 ore di blocco. Invitiamo il presidente della Regione ad avviare un confronto, anche coinvolgendo i territori, che porti in tempi congrui a interventi di miglioramento, alleggerendo la ricaduta sulla viabilità interna, attraverso opere strutturali da sostenere con idonei finanziamenti".

E, al momento, l’ipotesi principale per affrontare il nodo Fi-Pi-Li è quella di una società ad hoc, Toscana Strade appunto, da finanziare col pedaggio dei Tir che, secondo le stime di Avr (datate 2021) incidono sul traffico fra il 10 e il 21%, in base ai tratti. L’idea è stata però accolta con grandi malumori sia dalle associazioni di categoria che da diversi consiglieri.

Poi, un tentativo di mediazione è arrivato dal presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo (Pd), che ha lanciato l’idea di fare la società, rinviando il pedaggio a un secondo momento. Ieri, sul tema, si è svolto un incontro del gruppo Dem toscano che ha visto presenti tutti i consiglieri, oltre a Giani, Mazzeo e al capogruppo Vincenzo Ceccarelli.

Anche se tutti vogliono aspettare il vertice di maggioranza previsto nelle prossime settimane per esprimersi, l’obiettivo sembrerebbe quello di approvare entro fine anno la legge istitutiva di Toscana Strade, trovando le risorse per superare, almeno in un primo momento, l’ipotesi di far pagare i Tir.

Il fulcro del confronto è dunque adesso l’articolo 11 della norma, che parla di pedaggio.