
Ferragosto al cimitero di campagna Cirri (Caterpillar) salva le lapidi con una serata di letture e teatro
di Paolo Guidotti
Si può passare Ferragosto in un cimitero di campagna? A Palazzuolo sul Senio, in alto Mugello, accade anche questo. Perché un gruppo di cittadini, capitanati da Massimo Cirri, storica voce di Caterpillar su Rai Radio 2, vuol salvare dall’abbandono il piccolo cimitero della frazione di Salecchio, a tre chilometri dal paese, dismesso da cinquanta anni e ormai invaso dal bosco. Cirri, che da anni passa le vacanze in Mugello, si è appassionato al cimitero abbandonato. "Non mi spiegavo perché mi colpisse tanto – dice –, pensavo a un delirio, ne ho tanti. Poi mi è venuta in mente mia mamma: lei non avrebbe detto cimitero ma camposanto". Un lembo di terra uguale ma diverso dai prati che lo circondano: più santo, appunto, più buono, più giusto, più importante e sacro, anche se non si è credenti. Perché il camposanto custodiva la memoria e accoglieva i ricordi".
Così in attesa che il Comune ceda il cimitero di Salecchio, i volontari dell’associazione Genti di Montagna, che si occupano anche del museo di Palazzuolo, hanno preso guanti e falci per ripulirlo da infestanti e arbusti. Cinquanta anni di oblio hanno fatto crollare parte delle mura, tante vecchie pietre sono state rubate e la cappella è in disastrose condizioni. E per salvarlo dall’abbandono ora invitano tutti a passarci il Ferragosto "con il teatro, la letteratura e il buon cibo".
L’evento lo hanno chiamato, non a caso, "Comuni mortali", e inizia alle 18, con uno spettacolo teatrale nel prato a fianco del cimitero.
Rita Pelusio presenterà "La felicità di Emma", liberamente ispirato al romanzo di Claudia Schreiber. Poi alle 20 una degustazione, a cura di Rekeeep, azienda che si prende cura di edifici, persone e città e ha scelto di sostenere il progetto. Infine, alle 21, si entrerà con rispetto nel camposanto per Letture a lume di candela con Mirko Artuso, Massimo Cirri ed il Gruppo Lettura del Teatro del Pane di Treviso. E si leggeranno poesie di Mario Luzi e di Edgar Lee Masters.
"Qualche giorno fa – racconta ancra Cirri – un abitante di una delle case nella valle che ospita il cimitero si è fermato, incuriosito dalla presenza di un gruppo di persone visibilmente poco esperte nell’uso di falce e rastrello, impegnate nei lavori di ripulitura. Ci ha detto di avere a casa una vecchia lapide presa nel cimitero più di trent’anni fa, per evitare che andasse frantumata dal tempo. ‘Allora adesso ve la riporto’. E’ un segno. Siamo davvero tutti Comuni mortali".
Informazioni e prenotazioni: 380.3842008 (anche Whatsapp).