REDAZIONE FIRENZE

Vaccino anti Covid, Fauci: "Con la terza dose la protezione aumenta fino a 44 volte"

Il consigliere scientifico della Casa Bianca è ospite al congresso di Firenze dei medici internisti ospedalieri di Fadoi

Anthony Fauci

Firenze, 2 ottobre 2021 - «La trasmissibilità della variante Delta è molto più efficiente delle altre varianti e la carica virale nelle vie aeree superiori delle persone infette è fino a mille volte superiore rispetto ad altre varianti. Negli Stati Uniti questo ha comportato un calo di efficacia dei vaccini contro forme gravi di malattia con conseguenti ricoveri, che è dal 91 all'81% per Moderna e dall'85 al 75% per Pfizer». Lo ha detto l'immunologo e consigliere scientifico della Casa Bianca Anthony Fauci al Congresso di Firenze dei medici internisti ospedalieri di Fadoi, che gli hanno conferito il premio Internal Medicine Research Award 2021. Alla consegna Fauci ha espresso «rispetto e gratitudine ai medici della Fadoi per la dedizione verso i pazienti durante la pandemia e la loro competenza semplicemente fantastica».

Mentre l'Italia comincia le somministrazioni della terza dose di vaccino anti-Covid ai primi gruppi selezionati di popolazione, la sua utilità, almeno per anziani e fragili, non sembra messa in discussione dai dati esposti dall'immunologo e consigliere scientifico della Casa Bianca, Anthony Fauci, al Congresso di Firenze dei medici internisti ospedalieri di Fadoi, che in relazione alle principali varianti di Sars-CoV-2 parla di un innalzamento dell'effetto scudo "fino a 44 volte" dopo il richiamo. "A 15 giorni dalla somministrazione della terza dose di Moderna - ha detto il super esperto Usa, secondo quanto riferito in una nota della Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti, - rispetto a più varianti possiamo vedere un aumento della protezione di 23 volte" contro "la mutazione D614G (la prima rilevante rispetto al ceppo originario di Wuhan, ndr), di 32 volte rispetto alla mutazione B.1.351", detta 'sudafricana' e "infine di 44 volte rispetto alla mutazione P.1", detta 'brasiliana'. "Dati simili a quelli rilevati per il booster Pfizer e indistintamente in giovani e anziani, nei quali si sono avuti drastici aumenti dei livelli anticorpali e della protezione relativamente alle forme gravi di malattia e alle infezioni", ha illustrato Fauci che dagli internisti italiani ha ricevuto il premio 'Internal Medicine Research Award 2021' e alla consegna ha espresso "rispetto e gratitudine ai medici della Fadoi per la dedizione verso i pazienti durante la pandemia e la loro competenza semplicemente fantastica".

Cosa dire ai diffidenti verso i vaccini? Fauci ha ricordato l'importanza della protezione vaccinale, specie alla luce dell'impatto della variante Delta di Sars-CoV-2. Ed ha voluto rassicurare "le persone a volte preoccupate che siano passati solo 11 mesi dal sequenziamento del virus al momento delle prime somministrazioni". "La velocità e l'efficienza con la quale sono stati sviluppati questi vaccini in grado di salvare milioni di vite - ha spiegato - sono in realtà dovuti a uno straordinario sforzo multidisciplinare, che ha coinvolto la scienza preclinica e clinica di base, messo in atto fuori dai riflettori per decenni, prima della pandemia di Covid-19".

Fauci ha anche parlato del Long Covid spiegando che «ci sono anche condizioni post Covid-19 riconducibili alla disfunzione residua degli organi, dovuta dal danno, come quello polmonare, che porta ad anomalie della funzione. Tuttavia dal 15 al 30% circa di individui ha una persistenza di segni e sintomi, da settimane a mesi, che non sono completamente spiegabili. Alcuni di quelli riportati come Long Covid sono affaticamento estremo, a volte debilitante, inspiegabile mancanza di respiro, dolori muscolari, disautonomia (malfunzionamento del sistema nervoso) caratterizzata da sbalzi della temperatura e tachicardia inspiegabile, disturbi del sonno, depressione e ansia, e una condizione molto curiosa denominata 'nebbia del cervello’, che provoca nelle persone difficoltà a focalizzare o concentrare i propri pensieri». 

A fronte di questi problemi clinici segnalati da Fauci e confermati anche dagli esperti italiani, Dario Manfellotto, presidente Fadoi, ha spiegato che "l'idea di presa in carico" dei pazienti post-Covid "messa a punto dai medici internisti della Federazione è stata quella di istituire dei day hospital, non solo terapeutici ma anche diagnostici". Questo modello, ha proseguito Manfellotto, "grazie all'apporto multidisciplinare dei diversi specialisti medici consente il follow up dei pazienti che sono passati per il Covid. Il tutto seguendo la molto più snella lista di attesa intraospedaliera. Un modello poi esportato in larga parte delle regioni italiane, rivelatosi efficace per una malattia sistemica come Covid-19, ma che può altrettanto esserlo per fronteggiare quell'emergenza permanente che è la gestione delle policronicità".