
Un momento dell'incontro con gli animali
Castelfranco di Sopra (AR), 05 agosto 2020 - Otto bambini hanno avuto la possibilità di 'riscattarsi' dopo la lunga chiusura forzata in casa causa lockdown con due giorni di divertimento, conoscenza e crescita vissuti nella fattoria terapeutica di Antropozoa. Nel centro socio-educativo dell'associazione da oltre 20 anni impegnata negli interventi assistiti con gli animali (pet therapy), 8 ragazzi non vedenti o ipovedenti, spesso con altri deficit, sono stati accompagnati da genitori ed educatori per un'avventura di grande impatto.
Hanno accarezzato cani, gatti, asini e cavalli, giocando e vivendo emozioni forti. Sono stati accompagnati dall’I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) che ha sede a Firenze e accolti da Francesca Mugnai e Alexis Gerakis insieme alla collega Valentina Lascialfari, educatori e professionisti di Antropozoa nella relazione uomo-animale e nella pet therapy. Con i ragazzi c'erano anche Elisabetta Franchi, tiflologa responsabile del Centro di Consulenza Tiflodidattica (CCT) regionale della Biblioteca Italiana Ciechi “Regina Margherita ”di Firenze insieme alla collega Viola Nucci, i ragazzi hanno potuto sperimentare nuove percezioni, scoprire gesti, modalità di interazione e anche vincere i loro timori.
I partecipanti, tutti toscani, sono stati scelti dal Centro di Consulenza Tiflodidattica in base alle loro esigenze e bisogni specifici, privilegiando coloro che non sono stati coinvolti in centri estivi. La visita alla fattoria socio-educativa di Antropozoa è stata rivolta a un primo gruppo di bambini e ragazzi con disabilità complessa e a un secondo gruppo di piccoli non vedenti della scuola dell’infanzia e del primo anno della scuola primaria. “Il nostro centro socioeducativo – spiega la dottoressa Francesca Mugnai – è immerso nella natura intesa come “spazio fisico” pieno di stimoli e di occasioni, sicuro e lontano da rumori che infastidiscono e distraggono. È un luogo di lavoro e di crescita personale, tanto più in questo momento storico che segue un periodo di isolamento e chiusura forzata. Gli animali fungono da mediatori e facilitatori: danno ai bambini e ai ragazzi fiducia, migliorano il rapporto con se stessi e con gli altri, supportano la relazione e permettono loro di esprimere le proprie emozioni”. Anche i genitori hanno avuto un’importante occasione, sia nel rapporto con i loro ragazzi, che di conoscenza e scambio con altre famiglie. L’IRIFoR regionale della Toscana, con la collaborazione del CCT, ha avviato il progetto “Giochiamo in fattoria” nel centro di Antropozoa nell’ambito del bando nazionale di attività integrative e ricreative per l’estate 2020 “Gioco la mia parte”, nato dalla consapevolezza che le misure di chiusura e distanziamento legate al Covid hanno provocato nei bambini e negli adolescenti ciechi, ipovedenti e con minorazioni aggiuntive un isolamento preoccupante e spesso demotivante. Solitudine, mancanza di contatto e relazione, di condivisione del gioco, dello svago, di occupazioni stimolanti sono i sacrifici maggiormente segnalati dai genitori e che rappresentano dimensioni irrinunciabili di arricchimento e di crescita per tutti, soprattutto per questi ragazzi.
Grazie al rapporto con gli animali, i partecipanti hanno potuto potenziare l’interazione e la comunicazione, la curiosità e la motivazione nel conoscere e sperimentare, stimolare i canali sensoriali, testare l’autonomia e la partecipazione propositiva, rielaborare e riflettere sulle esperienze personali e condivise.