
Il grido d'allarme dei parrucchieri: "Fateci riaprire" (Crocchioni)
Firenze, 11 maggio 2020 - "Aspettiamo il protocollo anti-covid, speriamo arrivi quanto prima, già in settimana. Ma è importante che non preveda il limite che fissa i 40 metri quadri come limite per l'accesso di una persona, perche' sarebbe impossibile lavorare. Inoltre e' urgente avere chiarezza sulle norme perche' in questo periodo assistiamo a fenomeni di vero sciacallaggio verso i negozi". Lo afferma Elena Bardi, coordinatrice di Cna Benessere Firenze, l'associazione che raccoglie oltre mille tra negozi di parrucchiere, estetisti e tatuatori della provincia di Firenze che sottolinea inoltre il fenomeno dell'abusivismo, anche durante le misure per l'emergenza.
"Il no ai 40 metri e' fondamentale, spiega la coordinatrice: "La stragrande maggioranza dei negozi di parrucchiere o estetista e' sotto questo limite e in molti casi c'e' anche il personale. Abbiamo sottoscritto un accordo con i sindacati per non licenziare, ma il personale deve poter lavorare, senno' come faremo a pagarli? Certo, vanno bene la distanza di sicurezza e i protocolli di igiene: estetiste e parrucchiere gia' oggi utilizzano molti prodotti monouso o lavabili e devono rispettare norme di igiene e sanita'". L'importante e' che le norme arrivino presto: "Ci sono stati segnalati veri e propri episodi di sciacallaggio - ha proseguito Bardi - in cui ai negozi, in assenza di un protocollo ufficiale, sono stati offerti dispositivi costosi, accessori certificati, costose macchine per l'igienizzazione. O ancora offerte di protocolli di sicurezza da rivedere. Gli esercenti farebbero di tutto pur di riaprire, ma occorre aspettare per sapere cosa fare esattamente. C'e' chi si approfitta perche' non c'e' chiarezza".
L'obiettivo e' riaprire in sicurezza fin dal primo giugno, con l'appello ai Comuni per consentire orari prolungati, come durante il periodo natalizio, ovvero le 63 ore la settimana. "Dobbiamo riaprire - ha affermato Bardi - perche' con i negozi chiusi abbiamo aiutato gli abusivi, che dilagano perche' c'e' grande richiesta. Anche tra i colleghi, c'e' una piccola percentuale che ha continuato a lavorare. Sono le 'mele marce' che rovinano la categoria. L'abusivismo e' davvero una vergogna e per combatterlo si dovrebbero fare multe anche ai clienti"