
Il patrimonio arboreo fiorentino non venne distrutto o deturpato. Né gli imputati commisero reati nelle assegnazioni di appalti (49 nel triennio 2011-2014) sulla manutenzione del verde: abusi d’ufficio e falsità ideologiche in atti (quando cioè l’atto è genuino, però il contenuto non veritiero) in modo da procedere all’affidamento dei lavori ‘a tutela’ del patrimonio green. Inizialmente l’abuso d’ufficio non era stato contemplato. Venne ipotizzato in seconda battuta e la nuova rubricazione dei reati portò allo spostamento del processo dal giudice monocratico a un collegio giudicante. E ieri il Tribunale (presidente Nicotra, consiglieri Belsito e Innocenti) ha assolto con formula piena – ’perché il fatto non sussiste’ – dalle accuse di abuso d’ufficio e falsità i 7 imputati all’epoca dipendenti del Comune: Piero Rubellini all’epoca da poco tempo a capo della Direzione Ambiente e attualmente dg di Arpat; Stefano Cerchiarini (responsabile servizio qualità del verde); Franco Salvini (posizioni organizzative e alte professionalità per la gestione del verde del Quartiere 1); i suoi tre colleghi omologhi Cecilia Cantini (p.o. al Q.2), Gianluigi Mazzei (p.o. al Q.3), Ciro Degl’Innocenti (p.o. al Q.4); e Niccolò Casini, ufficio tutela alberature sud.
Per tutti poi dichiarata la prescrizione dell’accusa di distruzione o deturpamento di bellezze naturali. La prescrizione – modalità di estinzione del reato quando, a causa del tempo trascorso, viene meno l’interesse dello Stato "a realizzare la pretesa punitiva" è scattata durante il processo, il collegio quindi ha pronunciato sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato. I difensori confidavano in un’altra assoluzione; leggerano le motivazioni, ma non dovrebbero esserci rinunce alla prescrizione per cercare di ottenere la piena assoluzione. Duccio Traina e Luca Bisori hanno assistitito Rubellini; di nuovo Bisori anche per Cantini e Casini; David Ermini per Cerchiarini; di Stasio per Salvini; Cei per Mazzei; Zurli per Degl’Innocenti.
Gli appalti finiti nel mirino della procura furono 49: 36 in affidamento diretto’, di cui 24 riferibili a lavori di ’somma urgenza’, 7 a ’manutenzione ordinaria’, 5 ‘straordiria’, 12 mediante ’cottimo fiduciario’, un appalto ‘sotto soglia’.
Il tutto per un valore complessivo di 1.133.115,79. Un monte appalti così suddiviso: 23 appalti (importo totale 542.134,69 nel 2011); 9 (per 192.217,94-2012); 14 (per 355.121,25-2013); 3 (per 43,641,91-2014).
giovanni spano