Faentina devastata dalle frane. Rebus riapertura, pendolari disperati: "Con i bus i tempi sono lunghissimi"

Uno dei bus avrebbe fatto rimanere a piedi un gruppo di studenti. Triberti: "Non si può lasciare a terra un ragazzo"

Faentina devastata dalle frane. Rebus riapertura, pendolari disperati: "Con i bus i tempi sono lunghissimi"

Quando la ferrovia Faentina viene fermata si attivano le navette sostitutive che trasportano i pendolari

Come era previsto e temuto, una delle conseguenze più serie della nuova calamità naturale che ha colpito l’Emilia Romagna e anche il Comune di Marradi, l’alluvione del 18-19 settembre, è il blocco dei collegamenti ferroviari. Ancora una volta la Faentina è chiusa, ancora una volta per le frane nei pochi chilometri di linea all’altezza di San Cassiano. Così i pendolar che andavano in Romagna e a Faenza in treno, adesso sono costretti a usare le proprie auto, oppure i bus sostitutivi. E non è la stessa cosa, perché i tempi di percorrenza sono più lunghi, e più legati ai lavori e al traffico. Così se in treno un Marradese raggiungeva Faenza in circa 35 minuti, ora quasi si raddoppia, con tempi, sui bus, dai 45 minuti all’ora per viaggio. Sperando poi che non ci siano sorprese da disservizio, come è accaduto l’altro ieri, quando l’autobus ha lasciato a piedi un gruppo di studenti. Che hanno dovuto attendere la corriera successiva.

"Non puoi lasciare a terra un ragazzino – si lamenta il sindaco Triberti -. Il servizio deve essere più attento ed efficiente". Ieri comunque, dopo le proteste dei genitori e le segnalazioni dei vari enti – Comune e Regione – il servizio di trasporto con gli autobus è risultato più puntuale e senza particolari problemi. A preoccupare sono ora i tempi di riapertura della ferrovia, nella tratta Marradi – Faenza. I tecnici di Rfi stanno ispezionando la linea, sulla quale si sono abbattute numerose frane, e si erano impegnati a dare un responso entro l’inizio della settimana, in merito alla gravità dei danni, e alla tempistica degli interventi necessari. Questo responso, da parte di Rfi, a ieri sera, non era ancora giunto.

Nel maggio 2023, la Faentina venne chiusa sino a fine dicembre. E poi era stata riaperta con un sistema di sensori di sicurezza che l’hanno temporaneamente bloccata ad ogni allerta meteo. Ora si attende di conoscere i danni provocati dalle frane, e quanto occorrerà per un completo ripristino. Peraltro stavano per iniziare, ma poi è arrivata la calamità, i lavori di messa in sicurezza per le frane del 2023.

Paolo Guidotti