Giani a Marradi: "Battaglia simbolo, sul tavolo tutte le ipotesi per salvare la fabbrica"

La proprietà dell'Ortofrutticola del Mugello vuole spostare tutta la produzione a Bergamo, oggi il consiglio comunale straordinario davanti allo stabilimento

Eugenio Giani a Marradi (foto Jacopo Canè/Germogli)

Eugenio Giani a Marradi (foto Jacopo Canè/Germogli)

Marradi (Firenze), 9 gennaio 2022 - "Questa è una battaglia simbolo che colpisce al cuore lavoratrici e lavoratori con saperi e competenze di altissimo valore e che dalla mattina alla sera vedono messa in discussione la loro attività. La Regione Toscana sarà sempre al loro fianco. Per il 13 gennaio ho già convocato il tavolo dell'Unità di crisi, con tutte le parti coinvolte compresa anche la proprietà. Esploreremo tutte le ipotesi possibili per fare ripartire lo stabilimento, che rappresenta l'identità della nostra Toscana in un settore, come quello agroalimentare, fondato su prodotti di eccellenza". Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, in relazione all'Ortofrutticola del Mugello, fabbrica di marron glacé di Marradi, che la proprietà, la bergamasca Italcanditi, ha annunciato di voler chiudere per spostare a Bergamo tutta la produzione.

Una decina i dipendenti a tempo pieno, a cui vanno sommati gli stagionali: nei periodi di maggior richiesta il numero totale di addetti oscilla da 60 a 100, l'80% donne. Giani stamani ha presieduto un consiglio comunale straordinario, convocato dal sindaco di Marradi Tommaso Triberti, davanti ai cancelli dello stabilimento. Presenti, nonostante la neve, tutti i lavoratori dello stabilimento, le istituzioni locali e i consiglieri comunali di tutte le forze politiche.

All'unanimità approvato un ordine del giorno sulla salvaguardia dell'Ortofrutticola, nata nel 1984 su iniziativa dell'allora Comunità montana del Mugello, punto di riferimento per il territorio e perno dell'economia locale.

Per Giani "è incomprensibile, quanto inaccettabile che un settore produttivo come questo, che garantisce un importante equilibrio economico e occupazionale per l'intero territorio, veda la chiusura di uno stabilimento, che la nuova proprietà ha acquistato appena un anno e mezzo fa, nell'agosto del 2020. La Regione cercherà di capire se l'impresa vorrà portare avanti questa attività. E se così non fosse, garantirà il massimo impegno per trovare chi vorrà, invece, sviluppare la produzione di uno dei prodotti tipici della nostra Toscana". "Non possiamo permetterci che non ci sia più» questa fabbrica, ha detto il sindaco: «Non ci arrenderemo, faremo il massimo per trovare la migliore soluzione possibile".

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