
di Barbara Berti
Il giornalista Gad Lerner, lo scrittore e attore Moni Ovadia, la cantante Irene Grandi, il regista Citto Maselli, lo storico dell’arte Tomaso Montanari, lo storico Adriano Prosperi. Sono alcune delle personalità che hanno prontamente firmato l’appello lanciato ieri dal Collettivo di fabbrica ex Gkn di Campi, in occasione del sesto mese senza stipendio e in vista della manifestazione nazionale in programma per il 25 marzo a Firenze.
In appena un giorno hanno risposto all’appello oltre 100 firmatari, una testimonianza, come spiegano gli operai in una nota, del pieno appoggio della società civile fiorentina e italiana alle loro lotte perché, viene rimarcato dal collettivo di fabbrica e dalla Rsu "quello che stanno facendo alle lavoratrici e ai lavoratori Qf ex Gkn non può essere più permesso. È passato un altro mese senza il pagamento degli stipendi, in una situazione che sta travalicando ogni decenza e che sta calpestando persino il contratto nazionale. È un precedente che non possiamo più permettere". I lavoratori vivono questo come il momento in cui dare un colpo di reni.
"Il tempo della pazienza è finito – avvertono – e il 25 marzo prossimo Firenze dimostrerà che l’ex Gkn non si tocca, che è un progetto collettivo e che la parola reindustrializzazione dovrà fare rima con responsabilità, equità e onestà". Il Collettivo ricorda poi che "a oggi sono stati bruciati 220 posti di lavoro: 90 dei quali nell’ultimo anno con l’arrivo della nuova proprietà. Si tratta di Francesco Borgomeo, il quale acquista la Gkn nel dicembre del 2021. E l’ex advisor di Gkn e gli accordi tra lui e Gkn stessa rimangono riservati. Fa grandi promesse ma, di tavolo in tavolo, di rinvio in rinvio, non arrivano né piani industriali né investitori. Le istituzioni tollerano di fatto tale gioco: a ogni incontro istituzionale la pazienza non ha mai limite ed ogni limite trova una nuova pazienza". Inoltre, per il Collettivo "si cerca di fare terra bruciata attorno agli assediati, a screditare la Rsu, il Collettivo di Fabbrica, il movimento delle solidali e solidali, la Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo, l’assemblea permanente".
Una situazione a cui è giunto, secondo gli operai, di dire basta. Ma la lotta operai non è solo resistenza. "Il Comitato Tecnico Scientifico del Collettivo ha progetti industriali, avanzati, sociali, mutualistici ecologici. L’intervento pubblico chiuderebbe la partita in cinque minuti e permetterebbe di renderli realtà. Ma i lavoratori sono pronti a ripartire a tutti i costi, anche con le proprie gambe, valutando l’autogestione cooperativa" fanno sapere.