
Cantieri fermi da 4 anni a causa di un ricorso al Tar e della rivalutazione dei prezzi
di Antonio Passanese
"Sono arrivata a Firenze da due mesi e non c’è giorno che non mi occupi del problema". Il "problema" al quale si riferisce Elisabetta Sciarra, direttrice della Biblioteca Nazionale fresca di nomina, è il blocco dei lavori che stanno prolungando all’infinito il recupero e il restauro del complesso architettonico dell’ex caserma Curtatone e Montanara che ospiterà l’emeroteca più importante d’Italia. Un progetto innovativo e di sicuro impatto che però, tra stop and go, è fermo al palo da quattro anni. E quel cantiere che si sarebbe dovuto concludere entro il prossimo anno, ora slitterà sine die. O almeno fino a quando non verrà ricostituita tutta la squadra di lavoro (molti dei tecnici sono andati in pensione o trasferiti ad altro ente e incarico) e non verrà ultimata la revisione dei prezzi da parte di Invitalia (a causa dell’aumento dei costi dei materiali) che ha anche indetto la gara.
Quindi, a questo punto non è escluso che i 15 milioni di euro me del bando possano lievitare fino al 30%, a volersi tenere bassi. Altra tegola caduta sulla testa prima dell’ex direttore della Biblioteca, Luca Bellingieri, e dell’attuale responsabile, è stato il ricorso al Tar contro la ditta (Valentino) che si sarebbe dovuta occupare degli interventi, causa mancanza dei requisiti. A rivolgersi ai giudici amministrativi la Minerva Restauri, arrivata seconda nella gara di appalto e a cui adesso toccherà ricostituire il cantiere ’sospeso’.
"La nuova emeroteca avrà un doppio valore – spiega Sciarra – architettonico e sociale. Ci sarà una torre libraria di sei piani per raccogliere le migliaia di monografie, cronache, libri, quotidiani, periodici. La struttura che sorgerà al posto dell’ex caserma è, per tutta l’Italia, un deposito legale: qui conserviamo copia di tutto ciò che viene stampato nel nostro Paese". Ma gli spazi oramai sono terminati, e anche il deposito del Forte Belvedere non riesce più a contenere la messe di produzioni letterarie che quotidianamente viene stampata.
Sciarra spera "di riaprire prestissimo il cantiere e di portarlo a termine nel più breve tempo possibile", ma prima di rivedere macchinari e operai all’interno della Curtatone e Montanara bisognerà attendere ancora qualche mese. Se tutto dovesse filare liscio non è escluso che già in autunno il restauro possa riprendere il via. L’ex caserma, che si trova proprio accanto alla Biblioteca Nazionale, in via di Tripoli, è costituita da tre corpi: il primo è quello che resta di un convento del Cinquecento (nel quale pare abbia perfino lavorato Michelangelo) purtroppo deturpato quando venne adeguato alla funzione militare. Il secondo è un anonimo padiglione dell’Ottocento destinato a sanatorio e poi a scuola per medici e infermieri dell’Esercito Regio; il terzo è un cortile interno separato da una strada e da un alto muro di cinta.
La consistenza immobiliare dell’intera struttura ha uno sviluppo complessivo di 8.300 metri quadrati di superficie e 1.300 di aree scoperte da destinare anche al deposito librario con anche due sale conferenze.