PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Emergenza migranti, a Fiesole convento apre le porte. “Altrove i posti stanno esaurendo”

I frati francescani hanno messo a disposizione un’ala del monastero per i richiedenti asilo africani e profughi ucraini

Fiesole (Firenze), 3 agosto 2023 – Un legame nato nella difficoltà può essere più forte di qualsiasi distanza culturale. È ciò che si percepisce girando tra le stanze del centro di accoglienza per migranti situato nel convento di San Francesco di Fiesole, dove sono ospitate alcune famiglie di origini africane e di origini ucraine arrivate a Firenze.

Trentotto persone in tutto (10 africani e 28 ucraini), con usi e costumi completamente differenti, accolte dai frati francescani, che hanno concesso un’ala del loro eremo che si staglia sulla collina fiesolana. Salvo per tre uomini, che fanno parte di nuclei familiari, si tratta di donne e bambini, fuggiti dalla guerra e dalla povertà.

"I migranti della Costa d’Avorio - spiega Stefano Degl’Innocenti, un volontario della Misericordia fiorentina che si occupa del centro di accoglienza - sono arrivati negli ultimi dieci giorni, mentre i profughi ucraini sono qui da più di un anno. I frati, considerata l’emergenza in corso, hanno messo a disposizione una parte della loro struttura dove prima si tenevano incontri e venivano ospitati i religiosi in pellegrinaggio".

Nel chiostro il clima è disteso: le donne ucraine cucinano - qui il cibo arriva fresco, non confenzionato -, mentre i bambini al piano di sopra giocano con pupazzi e bambole. C’è un via vai continuo, tutti si danno da fare. E in cambio possono godere di corsi di lingua italiana, visite mediche e vie preferenziali per trovare un impiego.

"Si aiutano, non ci sono scontri - aggiunge Degl’Innocenti -, e la quotidianità scorre come in una grande famiglia, anche se ogni comunità ha le sue specifiche esigenze". Il coordinamento delle Misericordie dell’area fiorentina nell’ultimo periodo si è rimboccata le maniche, e oltre ad aver dato asilo nel convento ha anche aperto le porte della sua Villa Bifonica, a Impruneta, dove sono stati collocati sedici migranti provenienti dai paesi africani e ’sbarcati’ a Firenze, dove però le strutture di accoglienza sono ormai sature da tempo.

"Stiamo cercando di fare del nostro meglio - chiosa Andrea Ceccherini, presidente del coordinamento delle Misericordie fiorentine -, ma nelle nostre strutture non abbiamo quasi più posti".

Un problema che attanaglia gran parte degli enti del terzo settore che si occupano di accoglienza dei migranti. La situazione sul territorio fiorentino è al limite: gli arrivi hanno cadenza giornaliera, e nei centri d’accoglienza straordinaria (Cas) toscani si trovano circa 7.700 migranti, 800 in più rispetto a un mese fa. La città con più presenze nei Cas rimane Firenze, circa 1.500, che conta anche 450 minori non accompagnati in gestione.

Le previsioni per le prossime settimane contano poi oltre 3mila migranti in arrivo in Toscana, di questi alla provincia di Firenze ne toccherebbero più di 800 (al 20 luglio ne sono arrivati 150). A tutto ciò si aggiunge il nuovo bando per i centri di accoglienza pubblicato dalla prefettura, che non si discosta da quelli precedenti e per tale motivo ha calamitato le critiche di associazioni e cooperative. Che a causa delle poche risorse messe a disposizione per la gestione delle strutture, fanno sapere che non parteciperanno.