"È una norma ardita Un atto amministrativo non cambia la legge"

Il peso politico della proposta c’è tutto ed è dirompente. Ma il divieto di affitti brevi in area Unesco dal 1 giugno avrà anche gambe solide per reggere a livello normativo? La domanda è stata girata a ad Alberto Maria Bruni dello studio legale Morbidelli con sede in via La Marmora, esperto di diritto amministrativo con decenni di esperienza nel settore. "In base alle notizie di stampa – commenta Bruni – penso che si tratti di una misura ardita. Capisco l’intenzione di appoggiarsi al nuovo articolato 9 della Costituzione, però se la tutela è quella dell’ambiente e dei beni storici, si tratta di materia riservata allo Stato. Se si tratta di locazioni turistiche, invece, vale lo stesso principio: si tratta di competenza legislativa statale, mentre se parliamo di turismo, la materia è riservata alla Regione". Dunque lo strumento amministrativo potrebbe non reggere un’impugnazione di fronte al Tar e poi al Consiglio di Stato? "Dubito che solamente con un atto amministrativo come il Poc si possa andare a incidere sulla legge: esiste una gerarchia delle fonti".

Secondo l’avvocato anche l’articolazione giuridica della destinazione d’uso residenziale per affitti brevi da inserire nel Poc, potrebbe scricchiolare. "Le cinque categorie delle destinazioni d’uso sono stabilite da un Dm, salvo che non sia il legislatore statale o regionale a intervenire". E il principio dell’articolo 9 della Costituzione che consente una limitazione all’iniziativa privata per motivi di pubblica utilità? "Si può limitare l’iniziativa economica, ma lo si deve fare con un atto di legge, non con uno amministrativo. Capisco però la valenza politica del gesto sulla quale però non sta a me esprimermi. Il Piano operativo comunale può invece vietare, ad esempio, interventi edilizi volti a frazionare una appartamento in più camere dotate ognuna di un servizio igienico, che poi saranno affittate a turisti. Ma può agire su questo tipo di attività che rientrano nella pianificazione edilizia". La certezza è che ormai il proiettile è stato esploso. Il suo rumore, a prescindere da cosa colpirà, non può lasciare indifferenti. E, forse, l’obiettivo del sindaco era proprio questo.

cla.cap