E’ morto il mitico Pugi, re della schiacciata. Suo lo storico forno del viale De Amicis

Una vita tra pane e dolci. Le esequie oggi alle 15,30 nella chiesa di San Salvi

E’ morto il mitico Pugi, re della schiacciata. Suo lo storico forno del viale De Amicis

E’ morto il mitico Pugi, re della schiacciata. Suo lo storico forno del viale De Amicis

Addio a Marcello Pugi, storico titolare dell’omonimo forno focacceria di viale De Amicis. Il suo marchio di fabbrica era la schiacciata con l’olio, grazie a una ricetta che ha deliziato e continua a deliziare generazioni di fiorentini. Chi dice di non averla mai assaggiata o mente o è bugiardo, perché nella bottega inaugurata nel 1925 e poi in altri punti vendita in città, come quello per esempio di piazza San Marco, spesso c’è la coda per gustarne una quantità spesso non modica.

Di tutto questo è stato principale protagonista Marcello (nella foto), che se n’è andato a novantanni. Oggi alle 15,30 saranno celebrate le esequie nella chiesa di San Salvi, dove la moglie Piera, il figlio Lorenzo e il nipote abbracceranno quanti vorranno essere loro vicini.

I fiorentini riconoscenti non sono pochi: "Questo forno è qui dal 1925, l’ha aperto mio babbo Lorenzo e ci si lavorava tutti in famiglia. - confidava tempo fa ad Alfredo Falcone di Pianetapane.it - Poi il babbo è morto giovane nel 1951 e io che non avevo neanche vent’anni decisi di proseguire nell’attività. Invece mio fratello più grande Gianfranco, che ora ha 94 anni, si spostò in un altro panificio in via Doni, sempre a nome Pugi, s’intende. E poi c’è mio figlio Lorenzo (stesso nome del nonno) che ha un altro negozio in centro, in Piazza San Marco. Ci tengo a ringraziare mia moglie Piera, valida consigliera, poi tutti i miei collaboratori". Ma la vera specialità a suo dire ineguagliabile è quella della schiacciata con l’olio: "Che non è certo una nostra invenzione, ma ne abbiamo modificato e migliorato la ricetta trasformandola in un prodotto ancora più gustoso, tutto naturale. Il vero trucco sta nella manualità, come si impasta e si stende il tutto. Continuiamo a sfornare la schiacciata per merenda, alle 17, fin dagli anni settanta. La gente, oggi come allora, aspetta fuori per comprarla calda e mangiarla così, senza nulla".

Un’attività sopravvissuta alla pandemia: "Il Covid ci ha messo proprio in ginocchio, ma siamo andati avanti garantendo i nostri prodotti ai clienti che ci avevano presi come punto di riferimento. Purtroppo abbiamo perso oltre il 35% di lavoro. Il pomeriggio chiudevamo ma al mattino sfornavamo tutto quello che si poteva: pane, pizza e pizzette, prodotti di pasticceria da forno e – naturalmente – la nostra famosa schiacciata".