
Cordoglio a Scandicci per la scomparsa l’altra notte di Giulia Daneo Lorimer, 89 anni, voce e violino dei Whisky Trail, il gruppo che aveva contribuito a fondare nel 1975 e con cui ha condiviso una storia lunga 40 anni e 15 dischi. La città non ha perso solo un’artista di grande spessore, ma anche una delle figure di spicco della vita sociale e culturale. La casa dei Lorimer, sulle colline a ridosso del quartiere di Vingone, dagli anni ’60 è stata meta privilegiata di poeti, artisti, letterati. Dopo l’alluvione del ’66, Scandicci entrò in una fase di sviluppo forsennato, quasi senza regole. I campi lasciavano spazio a palazzoni dove andavano ad abitare operai, molti provenienti dal sud. La tensione sociale era alta, al Vingone. Ma proprio da quel caos, grazie alle iniziative dei Lorimer, ovvero di Giulia e della sua numerosa famiglia, grazie all’impegno di uno dei preti operai più in vista, com’è don Fabio Masi, il quartiere divenne un laboratorio di vita e di crescita. Un esempio per l’intera città di Scandicci. Tanto attaccata alle proprie tradizioni era la piana, con Badia a Settimo ambasciatrice dell’orgoglio ‘badiano’, tanto cosmopolita, multiforme e multiculturale era Vingone. I punti di ritrovo erano la casa dei Lorimer, in collina, e la chiesa prefabbricata tirata su da don Fabio, in mezzo al quartiere. "Non c’era tanta gente nel quartiere di Vingone – dichiarò Giulia Lorimer nel corso di una intervista concessa al nostro giornale – era gente semplice. Molti di loro erano arrivati nel quartiere in punizione. Come don Fabio; aveva messo in discussione il vescovo ed era stato mandato al Vingone. Non c’era neanche la chiesa. Ci è sembrato naturale dare una mano. E da quell’impegno sociale sono nate grandi amicizie".
"Insieme al sacerdote – continuava – avevamo aperto una scuola serale. Facevamo i corsi di inglese, francese e storia. E si discuteva anche di politica e religione. Mio marito era convertito al cattolicesimo, e aveva a cuore che la chiesa fosse ancor più vicina alle persone".
Da casa Lorimer passarono in quegli anni Ivan Illich, Ignazio Silone, Mary Lavin e un giovanissimo Sean Connery. Il lascito di Giulia, è la sua grande famiglia: figli e nipoti che hanno ancora come base le colline di Scandicci. L’ultimo saluto a questa grande donna sarà domani alle 15, nella parrocchia di Santo Stefano a Paterno (Bagno a Ripoli). Sarà don Fabio Masi a officiare la funzione.