
Subito dopo il nulla osta dell’autorità giudiziaria, il club inizierà il ripristino. Bilancio meno grave del previsto: solo una camera è andata distrutta.
di Stefano BrogioniBAGNO A RIPOLIUna corsa contro il tempo per tornare a pieno regime alla ripresa dell’attività giovanile, cioè ad agosto.
Per il momento, però, la Fiorentina ha le mani legate: il padiglione C del Viola Park interessato dall’incendio che nella notte tra sabato e domenica si è sviluppato da una camera vuota - probabilmente per un phon dimenticato acceso - è a disposizione della magistratura, che ha delegato alcuni accertamenti a vigili del fuoco e carabinieri.
Niente di strano, è la prassi. Ma fino a che l’architetto Marco Casamonti, che ha disegnato il centro sportivo di Bagno a Ripoli, e il costruttore pratese Giovanni Nigro, che lo ha realizzato, con le loro squadre, non potranno accedere pienamente al primo piano del padiglione, è difficile anche fare una stima precisa dei danni.
Danni che comunque potrebbero essere meno ingenti del previsto: i materiali ignifughi con cui è fatto l’arredamento e l’impianto antincendio immediatamente scattato (assieme alla procedure di evacuazione dei ragazzi presenti, circa una decina) hanno permesso di “compartimentare“ il fuoco e contenere i danni alla sola stanza da cui sono partite le fiamme. Visivamente, è rimasta danneggiata anche la parte del sottotetto, ma in quel caso il danno potrebbe essere più estetico che funzionale.
Gli atleti che alloggiano nel padiglione C sono adesso rientrati al Viola Park: il club ha trovato loro una sistemazione in un’altra ala della cittadella sportiva.
Insomma, dopo l’inevitabile grande paura, il pericolo scongiurato grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, al Viola Park non si pensa altro che a rimettere la struttura in sesto. Nella sfortuna dell’episodio, almeno la “stagione“ è andata in soccorso alla società di Rocco Commisso: i prossimi mesi saranno quelli di minor afflusso al Viola Park e ci sarà quindi il massimo tempo a disposizione per i lavori.