LORENZO OTTANELLI
Cronaca

’Don Quixote’ al Verdi. Il Balletto di Siena in scena

A passo di danza le avventure cavalleresche tratte dal romanzo di de Cervantes. I tre atti dello spettacolo presentano allegria, sogno e narrazione fantasiosa.

Don Quixote’ in scena al teatro Verdi di Firenze

Don Quixote’ in scena al teatro Verdi di Firenze

Signore e signori ecco a voi l’"ingegnoso gentiluomo" della Mancha, che è pronto a viaggiare in cerca di avventure cavalleresche. È Don Chisciotte, anzi ‘Don Quixote’, che rivive nel balletto musicato da Ludwig Minkus e interpretato dal Balletto di Siena, con oltre cinquanta danzatori e sei solisti, con i primi ballerini Chiara Gagliardo, Giuseppe Giacalone e Filippo Del Sal. Uno spettacolo che salirà sul palco del Teatro Verdi con il riallestimento coreografico di Marco Batti, fondatore del Balletto di Siena, questa sera alle 20,45. In scena c’è Don Chisciotte che arriva a una locanda insieme al suo fidato scudiero Sancho Panza. L’oste e proprietario della locanda ha una figlia, la bella Kitri, che il padre vuole dare in sposa a Gamache, un uomo molto ricco. Ma Kitri è innamorata di Basilio, un giovanotto del villaggio, ed è con quest’ultimo che vorrebbe convolare a nozze. In mezzo a una danza creata dall’arrivo del matador Espada di Barcellona e che vede Sancho preda dello smacco del popolo, i due innamorati Kitri e Basilio scappano. E dove possono rifugiarsi se non in quel mulino a vento che diventa un enorme nemico da combattere?

Don Chisciotte, infatti, si lancia in un arduo combattimento, ma non passerà molto tempo prima che una pala del mulino lo atterri. Proprio all’interno della struttura, quindi, Kitri chiede l’aiuto del cavaliere per convincere il padre a sposare Basilio e non appena riescono nell’intento, Don Chisciotte e Sancho Panza ripartono, in vista di nuove avventure. Tanti i temi che si ritrovano di questa versione in danza del ‘Don Quixote’ creato da Miguel de Cervantes a inizio Seicento. Qui, infatti, i tre atti dello spettacolo presentano allegria, sogno e narrazione fantasiosa, che Marco Batti, riallestendo le coreografie originali firmate da Marius Petipa, rende in una verve più fruibile e leggera, più leggibile ed estetica. Ad aiutare in questo obiettivo sono anche le realizzazioni delle scene di Sirt Srl e dei costumi creati dal Jasha Atelier. Un lavoro di squadra che trova la sua più grande celebrazione nel finale, un lungo ‘grand pas de deux’ tra i personaggi principali.

l.otta.