Don Milani, una delegazione di Vicchio da Papa Francesco per il centenario del priore

Venerdì udienza privata dal Pontefice, oltre al sindaco ci saranno i membri della giunta, del consiglio e una rappresentanza di studenti

Papa Francesco (foto Ansa)
Papa Francesco (foto Ansa)

Firenze, 6 giugno 2023 - Il sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa e una delegazione del comune mugellano saranno ricevuti venerdì mattina in Vaticano in udienza privata da Papa Francesco in occasione del Centenario per la nascita di don Milani. Una trentina le persone in partenza da Vicchio, tra rappresentanti della Giunta e del Consiglio comunale e alcuni studenti dell’Istituto comprensivo accompagnati dalla dirigente scolastica Daniela Conte, rappresentanti dell’Istituzione don Milani e della Parrocchia con don Maurizio Pieri. All'udienza privata voluta fortemente dal Comitato per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani, parteciperanno inoltre i membri del Comitato stesso con la presidente Rosy Bindi, della Fondazione don Lorenzo Milani e dell’associazione Gruppo don Lorenzo Milani di Calenzano, i sindaci di Calenzano e Montespertoli.

“Dopo la visita del presidente della Repubblica dello scorso 27 maggio - spiega il sindaco Carlà Campa - l’udienza dal Santo Padre rappresenta un altro momento straordinario nell’anno del centenario della nascita di don Lorenzo Milani. Non posso che essere grato a Papa Francesco, che già nel 2017 salì a Barbiana per pregare sulla tomba di don Milani, per questa sua continua attenzione alla figura del priore”.

Sono tante le iniziative per il centenario. In occasione dell’apertura del Centenario, al lago Viola all’arrivo della Marcia a Barbiana si è tenuta la presentazione dell’annullo filatelico del francobollo speciale dedicato a don Lorenzo Milani nel Centenario della nascita. Ha ricordato Don Milani nel suo discorso il sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa a Barbiana, sabato 27 maggio, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La prima riflessione è che non importa quanto grande sia la realtà nella quale ognuno di noi vive, opera e si impegna. Come ha dimostrato don Milani, si può cambiare il mondo anche da quassù. Da Barbiana, Don Milani ha dato il via a un percorso culturale, sociale e religioso che è riuscito a travalicare ogni confine. Ma non possiamo dimenticare che ogni cambiamento è possibile solo se il nostro impegno è grande, profondo, totale. La seconda riflessione parte da una constatazione: don Milani era un cittadino. Un fiorentino che si è trasferito a Barbiana, non per sua volontà. Eppure ha amato noi, persone di campagna, con un amore così grande che neppure abbiamo saputo ricambiare appieno. Il mio più grande desiderio è che la città e i cittadini continuino a rivolgere lo sguardo a noi abitanti della provincia con la stessa intensità che ci mise don Lorenzo. Città e campagna, pur nella loro diversità, devono essere una cosa sola e lavorare insieme per un futuro migliore e più giusto. Del resto, anche da qui si può cambiare il mondo: ce lo hanno dimostrato Giotto e Beato Angelico prima, don Milani poi”. Maurizio Costanzo