Elettra Gullè
Cronaca

Firenze, Don Ciotti agli studenti: "La mafia sempre più forte ma la scuola gli fa paura"

Al Palacongressi incontro appassionato tra il presidente di Libera e il mondo dell'istruzione

Firenze, Don Ciotti agli studenti: "La mafia sempre più forte ma la scuola gli fa paura"

Firenze, 15 febbraio 2022 - “La cultura, la scuola e in generale la conoscenza fanno paura alle mafie, che ingrassano nell’indifferenza, nell’egoismo e nell’ignoranza. La mafia vuole sudditi compiacenti, non cittadini consapevoli dei loro diritti e responsabili dei loro doveri”. Eccola una delle molte frasi appassionate pronunciate stamattina dal presidente dell'associazione Libera Don Luigi Ciotti, in  occasione di un incontro con oltre 1600 studenti delle scuole secondarie (in parte in presenza e per la restante parte in collegamento) che si è tenuto stamattina al Palacongressi di Firenze, in occasione dell'apertura del Piano metropolitano della legalità, promosso da Città metropolitana, Ufficio scolastico provinciale e rete dei Comuni dell'area fiorentina. 

Intervistato dalla direttrice della Nazione Agnese Pini, che ha rivolto a Don Ciotti solo alcune delle tantissime domande arrivate dagli studenti, il presidente di Libera ha poi aggiunto che “la legge sui beni confiscati alle mafie è stata una delle più belle risposte”. Peccato però, ha aggiunto, che “metà di questi beni non sono usati. Anzi, molti sono abbandonati. Si potrebbe fare di più. Tuttavia, la confisca è uno schiaffo a chi ha scelto il male e rappresenta una bonifica sociale e culturale».

Si è poi parlato di solitudine (“C’era già prima della pandemia, ma il Covid ha amplificato le solitudini dei nostri giovani. La paura e lo smarrimento pervadono le giovani generazioni. E dà i brividi sapere che il malessere psicologico ha raggiunto picchi molto elevati”, le parole di Don Ciotti), di ingiustizia (“Bisogna rispondere creando percorsi di giustizia. Non scoraggiatevi mai, ragazzi. Tutti insieme, con umiltà, ce la possiamo fare. La giustizia è l’obiettivo primario e la legalità rappresenta uno strumento per raggiungerlo”) e di figure simbolo come quella di Rossella Casini (“Mi tocca il cuore pensare che una scuola porti il suo nome. Persone come lei sono morte per inseguire la giustizia. Ecco, noi dobbiamo essere più vivi di loro”).

Don Ciotti ha infine messo in guardia sulla “presenza criminale mafiosa, oggi più forte al centro nord che al sud”. Purtroppo, “le mafie sono più forti di prima, anche se se ne parla di meno”. Non a caso Libera è stata tra le prime associazioni a parlare di “mafia-virus”. “Là dove avvengono tragedie e catastrofi, i mafiosi ‘annusano’, hanno denaro pronto per corrompere - ha detto Don Ciotti -. Oggi la mafia trova talvolta sponda nei colletti bianchi corrotti. È ben presente nei ‘salotti buoni’. E poi c’è la Massoneria deviata. Insomma, col coronavirus il malaffare trova terreno fertile”. “L'Italia - ha aggiunto, - nella lotta alla mafia ha le migliori leggi; serve quindi una visione politica europea. Ci vuole un nuovo umanesimo. La violenza mafiosa appare più debole solo perchè scorre meno sangue e non appare nella sua ferocia come nelle grandi stragi. Ma purtroppo la mafia è ben presente”. All’iniziativa, introdotta da alcune esecuzioni musicali dei ragazzi del liceo musicale Dante, hanno partecipato tra gli altri l’assessore Sara Funaro, il direttore dell’Usp Roberto Curtolo ed il presidente regionale di Libera, Don Andrea Bigalli, che ha denunciato come “purtroppo le cronache ci mostrano una realtà imprenditoriale toscana che non ci pensa due volte a fare affarsi trasversali con le mafie, nel disprezzo assoluto della salute pubblica”.