Diffida del Governo a Enrico Rossi sulla sanità. Replica il presidente: "Ingiustificata"

In una nota, Forza Italia denuncia "una situazione allarmante". Motivo del contendere, i conti del bilancio

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Firenze, 9 maggio 2019 - L'avvio di una procedura di diffida per la mancata copertura delle perdite della sanità Toscana è stata comunicata nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. È quanto si legge in una nota di Forza Italia.

La necessità della procedura, prevista dall'intesa Stato/Regioni, riguarda «la perdita della sanità regionale che al 2018 complessivamente ammonta a 199,443 milioni di euro», spiegano Stefano Mugnai, vice capogruppo alla Camera e Coordinatore regionale di Forza Italia e Maurizio D'Ettore, deputato azzurro.

«La legge di bilancio 2005 - aggiungono - prevede che qualora dai dati del monitoraggio del quarto trimestre, si registri nel settore sanitario un disavanzo di gestione a fronte del quale non siano stati adottati in corso d'anno i necessari provvedimenti di copertura, il presidente del Consiglio dei Ministri diffida le regioni interessate a provvedervi entro il 30 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento».

In assenza di provvedimenti entro il 31 maggio, nella regione interessata, si applicano «una serie di misure, tra cui il blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale fino al 31 dicembre dell'anno successivo a quello di verifica».

«Una situazione catastrofica che allarma fortemente, anche perché non abbiamo memoria di richiami di questo tenore negli anni precedenti - proseguono gli esponenti azzurri -, il che, unitamente alla cifra enorme da coprire in così pochi giorni, genera non poche preoccupazioni sulle conseguenze che rappresenterebbero un micidiale colpo di maglio alla Toscana ed ai cittadini toscani. Per questo motivo abbiamo presentato un'interrogazione al governo per accertare le cause del forte disavanzo sanitario che attanaglia ormai da anni la Toscana» e per sapere come Rossi «abbia giustificato la reiterata mancata copertura intimatagli, nelle scorse settimane, da una lettera del Presidente del Consiglio», concludono.

"Una interpretazione priva di giustificazioni tecniche, nonche' lesiva della parita' di trattamento con altre regioni". Cosi' il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, risponde alla diffida. 

A Rossi il premier Giuseppe Conte ha già fatto sapere di essersi attivato per "una urgente convocazione di un tavolo tecnico". Quanto alla diffida, "da considerare un atto dovuto", una nota della Regione spiega "l'effettiva situazione", in particolare "per quanto riguarda il fatto di caricare sul bilancio 2018 le perdite pregresse del decennio 2001-2011 - decennio di forti investimenti in sanità - con spese di ammortamento che all'epoca per legge erano escluse dal computo".

Il governatore ricorda inoltre "che la Regione Toscana ha realizzato, proprio nel decennio in questione, così come nel decennio precedente, 'rilevanti investimenti tesi a potenziare e rinnovare le strutture e le attrezzature', con una conseguente maggiore incidenza degli ammortamenti e quindi un ammontare proporzionalmente maggiore di perdite pregresse da ripianare".

Comunque "utilizzando risorse provenienti da varie fonti, al 31 dicembre 2017, l'ammontare delle perdite pregresse in esame si è ridotto, rispetto a un importo iniziale di circa euro 885 milioni, a 167 milioni, e tale ammontare non è statico da 4 anni, come pare desumersi dalla lettera di diffida, ma si è ridotto in quest'ultimo periodo di circa il 17%".

Rossi sottolinea ancora che "con gli ultimi provvedimenti legislativi e amministrativi adottati dalla giunta è stato definito un piano organico per il completo ripiano della quota di perdite pregresse non ancora ripianate (i 167 milioni) con lo stanziamento di 8,82 milioni per 19 anni a decorrere dal 2019".

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