
Indietro tutta, la storia del quartiere non si discute. Intaccare le radici di un luogo pieno di ricordi e tradizioni può sollevare malumori e far sorgere incomprensioni. Lo sa bene il Comune che sull’intitolazione della piazza al Bandino ha fatto una virata degna di uno skipper esperto.
Lo slargo davanti alla Coop di Gavinana non sarà intitolato a Gastone Nencini, indimenticato ciclista fiorentino, ma resterà, anzi diventerà ufficialmente, piazza del Bandino. Quel triangolo pulsante di via di Ripoli che non ha mai avuto una denominazione ufficiale ma che tutti, da secoli, chiamano piazza del Bandino, potrebbe avere presto il suo nome storico scolpito nero su bianco. Mentre al campione del pedale verrà intitolata la rotonda tra viale Europa e viale Giannotti, dove Gastone iniziò a pedalare.
Un lieto fine, grazie anche all’articolo de La Nazione che aveva raccontato la levata di scudi del rione a difesa del Bandino. Il correttivo di Palazzo Vecchio mette d’accordo tutti. E quasi si commuove Elisabetta Nencini, figlia del grande campione. "Sono felicissima, perché proprio in Oltrarno, tra viale Giannotti e viale Europa, è iniziata la carriera di mio padre. Viale Europa poi è una via maestra, che porta al Mugello, dove il babbo è nato, e in via metaforica porta anche alla conquista dell’Europa. È stato scelto un luogo che guarda al futuro, un posto solare e luminoso, come la maglia gialla". Insomma, uno spazio perfetto per ricordare il campione. "La forma circolare della rotonda è simbolo di perfezione, piazza del Bandino invece è un luogo più chiuso. Ringrazio la giunta e la vicesindaca Giachi. L’inaugurazione era prevista nel giorno del debutto del Tour de France e cadrà proprio nel 60esimo anniversario dal trionfo di mio padre. Non vedo l’ora".
Il malinteso con il rione è acqua passata. "Per me il Bandino è tutta la zona circostante, non lo identificavo con la piazza", ammette la vicesindaca e assessore alla toponomastica Cristina Giachi. "Ora abbiamo chiarito tutto - aggiunge – e ci tengo a rassicurare i residenti sul fatto che il Comune non trascura la sensibilità dei quartieri". Caso risolto. Ora parte la riflessione su piazza del Bandino. "Sulla carta quella è via di Ripoli – continua Giachi – Ben volentieri accoglieremo la proposta del quartiere ma andrà trovato un nome distinto da via del Bandino per evitare che si crei un doppione, col rischio che i navigatori facciano confusione e possano trarre in inganno anche i mezzi di soccorso. Troveremo una giusta formulazione, un nome che rispetti la tradizione e non crei sovrapposizioni". A sollevare il caso era stato Lorenzo Andreaggi, consigliere del Q3 in quota Nardella:
"Ringrazio la vicesindaca che si è presa in carico la questione ascoltando le centinaia di voci dei cittadini sulla ’pesante’ eredità storica e culturale che il rione si porta dietro da secoli. Piazza del Bandino non potrebbe chiamarsi in altro modo e resterà per sempre piazza del Bandino! Una piazza che è nel cuore di tanti abitanti e che merita presto la giusta ufficializzazione".
Alessandro Pistolesi